Passeggiata notturna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

La notte porta consiglio: quante volte hai sentito questa frase? Silenzio e tenebre: ecco cosa porta la notte.
Cammini per strada, da solo, e intorno a te vedi solo ombre incerte che tremano con la luce dei lampioni. Gli unici rumori che senti sono i tuoi passi che avanzano veloci sul marciapiede. Hai tutti i sensi in allerta. Ti dirigi in una strada più illuminata e rallenti il passo. Una macchina ti sorpassa velocemente senza neanche fermarsi ad uno stop. Intanto il vento comincia a soffiare più forte, pensi: “serata sbagliata per schiarirmi le idee”. Tornare a casa non servirebbe e poi sai cosa ti aspetta lì: il tocco gelido della sua mano e la carnagione pallida di un volto senza vita. Cerchi di non pensarci. Continui a camminare. Ma i pensieri ti si accalcano nella mente: “Come fai a dire che è solo questione di sopravvivenza?” Ti accorgi, troppo tardi, di essere entrato in una strada senza uscita e finalmente ti fermi.
Alle spalle un rumore di passi che avanzano, lenti, nella tua direzione. Un ubriaco si affaccia nel vicolo, barcolla, si dirige verso di te. Inciampa, ma lo aiuti a rialzarsi. Sorridendo ti ringrazia e anche tu sorridi. Finalmente hai capito: non è questione di sopravvivenza, è l’istinto del cacciatore. In un istante gli spezzi il collo e ti cibi della sua carne.
Torni a casa che è quasi l’alba. Lei è ancora distesa sul divano. Apre lentamente gli occhi e sbadigliando mostra i canini affilati.
- Allora, mio ghoul, - ti dice- eri agitato perché avevi fame?
- No padrona, era voglia di cacciare.
- E hai trovato qualche preda interessante?
Solo un ubriacone, ti viene da dire, e invece dici:
- Solo qualcun altro che cercava risposte dalla notte.

Annamaria Villani