La masseria

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

La macchina traballa sulla strada sterrata, <<tutto attorno c’è solo campagna... sempre campagna e che...>>, <<Eccola! Finalmente! Era Ora!>>.
Erano cinque ragazzi che avevano deciso di visitarla, di esplorarla... di divertirsi... e invece...
Scendono dalla macchina, si guardano attorno con occhi vigili, scrutano tra le assolate distese di campi coltivati circostanti, la polvere sollevatasi dal passaggio dell’auto rende il palato ancora più secco, più di quanto già non sia a causa dell’afa.
Scavalcano il muro, eretto affinché scoraggiasse chiunque di entrare.
Marco resta fuori, vicino alla sua macchina, <<non si sa mai, e se vengono gli sbirri... c’è bisogno che qualcuno faccia la guardia>>. Gli altri quattro ragazzi entrano, le porte e le finestre sono murate, ma c’è un angusto varco, <<hai visto... avevano ragione quei tre conigli... eheheh>>.
Davanti ai loro occhi si apre l’atrio; l’arredamento è fatiscente, ma un tempo doveva essere sfarzoso. Si addentrano tra i vari ambienti, salgono la rampa di scale, percorrono il corridoio... finalmente eccola, “la stanza”, quella davanti a cui tutti sono scappati.

Regna il silenzio; restano in attesa con lo sguardo fisso verso quella porta sprangata, i minuti passano e la tensione si allenta, nessun rumore, niente di niente, i ragazzi iniziano a parlare tra loro... <<Avete visto... che delusione... non c’è nulla...>>. Ad un tratto una breve scossa... un lampo di luce accecante esce da tutte le fessure della porta... un ringhio agghiacciante sbianca le facce dei quattro giovani e...
Marco è alla sua terza sigaretta, scruta la struttura dall’esterno, all’improvviso sente l’urlo spaventoso dei suoi amici... e vede Luca gettarsi fuori da una finestra... capisce tutto, si precipita al telefonino e chiama la polizia... E’ troppo tardi...
Il giorno dopo sul quotidiano locale esce un trafiletto in prima pagina “La Masseria miete altre tre vittime, due ragazzi superstiti”.

Umberto Bi.

Sono di Castellammare di Stabia (NA), nato nel 1980, non ho mai avuto la predilizone per la scrittura e per la letteratura italiana in genere (nelle materie letterarie non sono mai stato un fenomeno); leggere libri per me e' noioso, infatti mi scoccio sempre dopo aver letto le prime pagine (ahime'). D'altro canto mi piace molto leggere quotidiani, riviste, giornali e articoli di cultura in genere, purche' siano interessanti. I miei hobby/interessi sono il calcio, l'archeologia, il "controllo di gestione", l'architettura, i film horror e i trhiller, guidare le moto, giocare coi videogames sia in casa che fuori e, da un po' di tempo, mi sono interessato al paranormale (soprattutto tutto cio' che riguarda i fantasmi). Mi piace costruire mentalmente racconti horror/noir e umoristici, ma non mi piace scriverli (infatti molti li ho perduti per sempre tra i meandri del mio cervello!); ma ho deciso di iniziare a scriverli e "pubblicarli" per mettermi in discussione.