Un gatto in braccio alla luna

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

A mezzanotte ombre indistinte vagano alla ricerca di anime di gatto, per giocare, per fare le fusa.
Le stelle si accendono una ad una, per dare il via al valzer degli incontri. Ombre e gatti corrono, piroettano nell'oscurità come ballerini provetti.
Si lasciano andare a scherzi amorosi, miagolano e ridono.
C'è tanto bisogno di sorridere!
Ma la luna è gelosa, vuole un micio anche lei.
Così nelle notti piene di nuvole, guardando il cielo, si vede qualcosa in braccio a lei, non è un'anima vaga, non è un sogno strano, è un gatto.
Un gatto in braccio alla luna sgomitola mille pensieri, si accoccola lentamente e piangendo una lacrima di stelle, si addormenta, piano piano.
Chissà cosa sogna? Di partire lontano!
Ma più in alto della luna, un gatto dove può andare?
Quante volte sopra i tetti ha passato notti a guardare quel disco lucente nel cielo, chissà cosa sogna?
Forse di dare conforto, di dare una mano?
Un passo felpato, un ghigno felino, un ladro è entrato nella stanza del cuore e mi ha rubato l'anima.

Ma dove la porta così piangente?
"Sulla luna a fare le fusa!"
Con la mente prendo una scala di luce, l'appoggio in un campo vestito a primavera.
Sono tanti i gradini per giungere fin lassù,
ma con l'aiuto del pensiero è un battito di ciglia e...
trovo la mia anima in braccio ad un gatto, che è in braccio alla luna... che tenerezza...
sovviene la malinconia, la luna diventa una culla, insieme ci dondola lentamente, mentre con le sue ali di nuvole ci copre, ci canta una nenia, una ninna nanna.
Il sonno ci accarezza la fronte.
Una stella dopo l'altra si spegne, nel cielo si accende l'aurora.
Una voce, un sussurro, è un risveglio:...
il miagolio di un gatto che vuole uscire.

Gloria Venturini

Nata a Lendinara (RO) l’11/05/1966.