Fiamme!

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

- Sì, pronto... sì... dov’è l’incendio?... certo... adesso torni a letto e prenda una buona camomilla – Jeff lanciò la cornetta sul tavolo lasciando il telefono staccato.
Will non ci faceva quasi più caso, era almeno la ventesima volta nel giro di un mese. – Sempre lui, vero?
- Sicuro – riprese a sfogliare una rivista sulle armi.
- A che distanza stavolta?
- Cinque metri. Fiamme a cinque metri.
Will sbuffò in una risata a denti stretti. – Ce ne capitano di matti al centralino! Lo dico io, meglio fare i secondini, almeno con un colpo di manganello li sistemi quei balordi... zac! – mimò con il braccio il fendente da assestare. Si accorse che il collega, di spalle, non l’ascoltava. – Ehi, Jeff, sai cosa c’è a cinque metri da te?
- Cosa vuoi che ci sia... l’incendio? – rispose soprappensiero, concentrato sull’immagine dell’ultimo modello di Glock.

- C’è l’acquario coi pesci... il portaombrelli... una sedia... oh, Jeff, mi ascolti?
- Sì, Will, ti ascolto...
- Dicevo... c’è una sedia... l’archivio dei detenuti... il calendario...
Jeff chiuse la rivista e riappoggiò la cornetta sulla base del telefono. Sfilò da sotto un mucchio di cartacce un manuale di giardinaggio e lo aprì all’altezza del segnalibro, mentre con un mugugno affermava la sua virtuale attenzione all’altro.
- ...e c’è il mio tavolo – la voce di Will gli soffiò sulla nuca. Jeff si voltò, con le mani al collo, giusto il tempo di guardarlo negli occhi mentre gli sfilava le forbici dalla giugulare.
- E stammi a sentire, perdio!! – ebbe come risposta.
Squillo del telefono.
- Pronto, chi diavolo è? – rispose Will con le mani sporche di sangue.
- C’è un incendio... fiamme...
- A che distanza?
- Proprio lì... dentro di lei...

 

L'inferno sono gli altri
(J. P. Sartre)

Alessandro Cellamare