La zona di mezzo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Esiste qualcosa tra il presente e il passato? Il tempo è un continuum senza frammentazione alcuna, un nastro senza fotogrammi, una catena senza anelli. E' possibile puntare il dito verso un singolo attimo e dire: 'Ecco, voglio vivere quell’istante?'

 

No, maledizione... maledizione. Non è così.

Vorrei sentire le lacrime scorrere sul mio viso, ma nemmeno questo mi è concesso. Dove sono ora non ho più consapevolezza del mio corpo; qui non esiste nulla, nessuna sensazione.

 

Immerso nella vacuità assoluta, in quello spazio nero che separa due immagini sulla pellicola dell'eternità, non ho più alcuna percezione. Mi rimane solo il mio pensiero che lotta per fuggire dalla testa. E’ la mia condanna.

 

Ma prima che la disperazione trovi l'unica via di uscita in una lenta pazzia, io, volontario per il terzo viaggio nel passato, voglio lanciare un appello a chiunque possa ascoltarlo: non affrontate il Tempo, rinunciate a conquistarlo. Vi supplico, vi scongiuro, abbandonate per sempre l’idea di questa sfida. Potrebbe capitare anche a voi di rimanere intrappolati come me, senza ritorno, in eterno, qui, nella zona di mezzo.

Costanzo Zingrillo