Vamp

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Francesco osservava il mare, lo sguardo perso nel vuoto.
Era il mese d’Ottobre, le spiagge Liguri nella loro bellezza erano quasi deserte, come la vita nel corpo stupendo di Mirella.
Il dolce fruscio delle onde si spegneva sulla spiaggia, era un rumore troppo bello per quel momento che lui viveva spesso.
Osservando il corpo steso sulla spiaggia, Francesco capiva perché l’aveva così amata.
Il suo corpo di 23 anni, era splendido nella sua nudità. Peccato averlo dovuto fare, ma ne andava della sua vita, sorrise toccandosi le labbra umide.
Francesco inconsapevolmente, da oggi incominciava ad avere qualche dubbio sulla vita che conduceva... Adesso lui sarebbe fuggito, come sempre, come faceva sempre da secoli.

Arrivava in una zona abitata, faceva innamorare la vittima di turno, poi al massimo della sua pazzia mentale gli succhiava la vita, fino all’ultima goccia.
Guardò ancora la donna stesa nell’arenile, peccato, questa volta si stava innamorando anche lui.
Sapeva benissimo che non poteva permetterselo, sorrise, nello stesso tempo girò le spalle al corpo senza vita della ragazza, si allontanò.
Senza nessuna fatica salì il dirupo scosceso. In lontananza un’auto era ferma nel parcheggio. Si avvicinò lentamente prese le chiavi dalla tasca destra aprì la portiera ed entrò nella sua auto sempre in ordine, perfettamente lucida.
Prese l’autostrada in direzione di Milano, una nuova vittima lo stava aspettando, l’università lo aspettava domani in mattinata.

 

Voleva del sangue, molto sangue.
Si guardò nello specchietto, sorrise, sapeva che i vampiri non si vedevano riflessi.
Presto a Milano il terrore sarebbe sceso.

Claudio Zago