Crepuscolo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

“... il suo corpo si sta lentamente modificando, il veleno sta facendo il suo effetto, così presto... non posso abbandonarla qui... ma come ho potuto lasciare che accadesse?... Rimani ancora un po’ con me...
La sua pelle così fragile e delicata sta mutando in una scorza maledetta... se resto qui mi ucciderà... ma non posso abbandonarla... che sciocchezza...
Gli occhi si iniettano di sangue, i lineamenti si induriscono, una bava verde dalla bocca...
Sono impotente, ma è lei, io la amo ancora, riesco ad amarla lo stesso... sta per uccidermi, ma non ho paura.

I suoi occhi rossastri brillano, intorno alla pupilla un cerchio di sole, si è accorta di me, mi sta guardando... “Mi riconosci? Tu sei sempre mia, sono qui, mi vedi? Il suo sguardo vitreo comincia ad uccidermi, non sa più chi sono... una lacrima mi riga una guancia... sento ancora il suo respiro, il suo odore, riconosco le sue forme... Lei non sembra provare nulla, riesco ad adorare quella ripugnante ombra scura... Ho davanti un mostro, ma è pur sempre lei... che bella!
Una lunga chioma dorata di serpenti le incorniciano il viso, mi si avvicinano... invitandomi a danzare con loro, in un canto di morte.
Posso sentire il battito del suo cuore... mi avvicino a lei, ad ogni passo, allontanandomi progressivamente dalla vita... “Sono pronto” sussurro, le lame del suo corpo mi trafiggono lentamente, percepisco ogni attimo del nostro ultimo incontro d’amore, bacio le sue labbra di spine...
“Vengo con te... anche io...”

Giulia Galotto