Terrore

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Erano ovunque, avevano assunto sembianze umane, mascherando la loro bestialità dietro volti familiari, conosciuti.
In pochi giorni avevano preso il sopravvento, sottoponendo al loro potere, alle loro brutali pratiche chiunque gli fosse capitato a tiro.
Un solo modo per riconoscerli, prima di assalire la preda tossivano fortemente, quasi fosse un macabro rituale.
Ovunque regnava il panico, nessuno si fidava di nessuno, una semplice influenza poteva scatenare la caccia alle streghe, la paura imperava...
Intorno il caos più totale, persone che urlavano istericamente, sirene che suonavano assordanti, nulla era più come prima.
Nicole correva disperata, uno di loro le dava la caccia, in un primo momento non si era accorta della sostituzione, ma poi quello sguardo strano... lo aveva riconosciuto ed era fuggita.

Alle sue spalle i passi del carnefice si facevano più vicini, insistenti, ma lei seguitava a correre disperata, il fiato corto, un dolore al fianco, intenso, crescente, rallentava la sua fuga, la straziava, ma non le impediva di continuare.
Intravide il portone di una vecchia palazzina, aperto, lo imboccò, lo chiuse con forza alle sue spalle e proseguì la corsa verso le scale.
Sentì che forzava il portone, passi frettolosi sui gradini, ansimò stremata, raggiunse il pianerottolo, si guardò intorno smarrita, un uomo la chiamò da una porta semiaperta, lo vide, riconobbe suo fratello, gli corse incontro disperata, l’uomo la accolse in un caldo abbraccio, la porta si richiuse alle sue spalle: era salva.
Stretta in quell’abbraccio Nicole si sentì al sicuro, la testa poggiata sulla spalla di lui, poteva inalarne l’intenso profumo, ad un tratto l’uomo si contrasse, cominciò a tossire, la donna alzò lo sguardo e lo vide, pronto a spalancare le sue fauci, al di là della porta chiusa alle sue spalle il fratello gridava disperato, Nicole, Nicole...

Anna Scudiero