L'errore

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Due ragazzi entrano in un luogo buio e umido. La tenebra squarciata solo da pochi sottilissimi raggi di luce che filtrano dalle assi rotte delle persiane, illuminando qua e là porzioni di un pavimento impolverato e brandelli di pareti incrostate da muffe.
I ragazzi si muovono cauti, attenti ad ogni più impercettibile rumore. Sembrano cercare qualcosa. O qualcuno.
Sembrano sapere che lì troveranno ciò che cercano, ciò per cui vale la pena lasciarsi battere il cuore forte come non mai, rassicurati dal pensiero che ciò che vedranno ripagherà del coraggio e dell'azzardo. Hanno la certezza che la loro perversa curiosità verrà soddisfatta dall'improvvisa apparizione di una chimera. L'apparizione di un mistero udito raccontare intorno a un fuoco da voci sommesse, eccitate ma prudenti nel loro arcano discorrere.
Sotto i passi le assi scricchiolano. Ciascuno dei due ragazzi sente il respiro dell'altro. Sono respiri forti, affannati dall'ansia.
Sanno che è vero. La chimera è lì, da qualche parte. Nascosta nell'ombra. Immobile. Al sicuro dai raggi di luce che come aghi potrebbero ferirla.

D'un tratto si ode un rumore. Qualcosa ha sfregato contro il pavimento. Qualcosa che striscia.
Un momento di sospensione. Il respiro si blocca e il cuore balza in gola. I sensi sono in allerta.
Un brivido lungo una vita.
Poi d'improvviso la voce di uno dei due ragazzi manda in frantumi il silenzio:
- L'ho visto, eccolo lì!
- Dove?!
- Lì! Porca puttana! È orribile!
- Non lo vedo, dov'è?!
- Cristo! Lì nell'angolo, dietro al baule.
I due ragazzi avanzano verso l'angolo. Sono a un passo dalla chimera. La vedono.
Spostano il baule per vederla meglio.
- Sembra una bestia!
- Sì, hai ragione. Una bestia.
Poi un verso flebile e tremolante dà voce alla chimera:
- Lasciatemi stare, vi prego.

Dario Alemanno

Dario Alemanno nasce a Como il 28/06/1978. Fin da piccolo mostra di avere tanta fantasia ma anche di essere tanto pigro. A fatica, nel 1996, porta a termine gli studi superiori conseguendo il diploma presso il Liceo Scientifico "Paolo Giovio" di Como. Quello che non ha dimostrato al liceo lo dimostra però all'università. Nel 1998 si iscrive a Lettere Moderne in Cattolica a Milano. I vecchi professori, gli amici e persino i genitori non possono credere ai propri occhi. Questo Dario è un fenomeno. Passa brillantemente tutti gli esami e nell'aprile 2004 si laurea con una tesi intitolata "Immagini del Rinascimento italiano negli scrittori dell'Ottocento". Voto 110. Il motivo per cui gli sia stata negata la lode rimane tuttora un mistero.