...dopo il Bip

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Bip.
«Valeria? Rispondi, sono io. Lo so che ci sei, alza quella cazzo di cornetta. Valeria. E’ urgente.
Porca... perché cazzo devi avere sempre questo atteggiamento? Perché non rendere le cose facili? No, che dico. Solo un poco meno difficili.
Valeria. Alza la cornetta o giuro che m’incazzo...
Santiddio se hai una carattere di merda... Valeria, perché fai così? Non volevo, giuro. Andiamo... piccina? Piccina, alza la cornettina. Su. Picci picci, amore mio, su. Fai la brava bambina, alza la co.»

 

Bip.
«Sono ancora io. Amore, perché non alzi la cornetta che mi sono rotto le palle di chiaccherare con la tua segreteria telefonica? Andiamo piccola. So essere paziente ma tu faresti incazzare anche un santo.
Valeee... alza la cornettaaa...
Tesoro mio adoratooo...
Stronza mignottaaa... vengo lì e ti spacco il culooo...
No, scusa, lo sai che non parlo sul serio. Scherzavo, stavo solo scherzando. Tu alza la cornetta però.
Valeria. Ma perché mi fai questo, eh? Perché fai cos.»

 

Bip.
«Ok, è la terza volta che chiamo e non mi sto divertendo affatto! Spero che tu non stia ridendo. Che tu non mi stia prendendo per il culo con qualche stronza delle tue amichette! Chiamo un paio dei miei e vedi che bella festa facciamo. Non si siederanno più per una settimana. Nemmeno al cesso. Impareranno a farla come noi uomini, vedrai.
Valeria? E’ l’ultima volta che te lo chiedo! Poi sono cazzi tuoi...
Alza. La. Cornetta. Tesoro. Mio.
Niente. Proprio come pensavo...
E’ che sono un tipo divertente, io. E’ stato più forte di me.
Adesso devo attaccare, finito il divertimento arriva la parte più pesante. Devo levare il tuo corpicino santo dal mio baule. Che poi m’impuzzolentisci la macchina.
Mica te, il tuo profumo.
Eh, non riesco a non far battute. Un ultimo bacio am.»

Rupert