Quel pazzo di papà

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Fuori nessuno. Dentro nessuno. Gioia era Nessuno in quel momento. Era stato facile convincere Luca e Maria ad andare nella sua casetta di campagna... Erano il suo fidanzato e la sua migliore amica! Spiegare loro che aveva scoperto di essere la figlia di un uomo ricoverato in una clinica psichiatrica per aver commesso omicidi plurimi era stato difficile. L’aveva appreso pochi giorni prima, quando la madre, dopo essersi scolata una bottiglia di vodka le aveva detto: "Tuo padre è morto. Lo so che tu credevi fosse morto anni fa, ma non è così, è morto ieri. Lui era... o, al Diavolo, era un pazzo criminale... un pazzo che ha ucciso ventun persone, credendo di essere un lupo. Diceva che era l’istinto, che era una maledizione della sua famiglia, che dopo i venticinque anni tutti loro divengono lupi... tutte stronzate, lui era pazzo.

Pazzo da legare. Quando l’ho conosciuto era un ragazzo favoloso, brillante. Poi dopo la tua nascita, a venticinque anni, è cambiato. Dopo averlo catturato, l’hanno rinchiuso in un manicomio o qualcosa del genere. Non l’ho più visto".
Gioia si era ritirata in un mutismo ostinato ed era partita o meglio fuggita. Luca e Maria erano rimasti zitti, poi l’avevano abbracciata, portato pizza e nutella. Non avevano toccato più l’argomento per quella sera e quando, dopo aver fatto l’amore, Luca le disse che l’amava, Gioia pianse lacrime di liberazione. “E se anche io fossi pazza? Quella maledizione! Gesù Giò leggi troppi libri dell’orrore. Papà era un pazzo sanguinario... E tu non centri niente... sei pure iscritta ad Amnesty International! E se così non fosse? E se ora mi mettessi ad uccidere chiunque? Seee e poi mi sposo con George Clooney! Pensa a Luca... a...”
Era mattina. E papà non era pazzo. E lei si era sbranata fidanzato ed amica.

Valentina Martini

Sono nata a Genova Pegli l'11/6/80 e vivo tutt'ora qui, nella stessa casa, da 24 anni. E' molto bello. Ho frequentato elementari, medie e liceo classico a Pegli e ora sono iscritta all'Università di Scienze Politiche, tengo un bambino, gioco a tennis, nuoto e leggo molto. Sono fidanzata da tre anni con un uomo meraviglioso, che amo follemente e che mi sopporta. Le mie prime favole, raccontate da papà sono state sui lupi mannari e su Dracula. Forse questo spiega molto... Questo racconto è stato scritto nel settembre 2004.