Questioni di razza

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Baciato da un raggio di timido sole, mi sveglio con lentezza. Sento ancora le palpebre pesanti.
A dire il vero sono un po’ troppo pesanti.
Fa caldo, sono completamente sudato. Il lenzuolo è zuppo.
Mi metto a sedere scrollando la testa. La vista mi cade sulle mani. Non credo a ciò che vedo.
Chiudo gli occhi e li riapro, sono così impastato di sonno che probabilmente la mia mente vaga ancora in campi onirici.
Ma le mani non cambiano. La loro forma è la stessa. Spaventosa. E la carne... Il colore della mia carne...
Mi alzo di scatto, mi precipito allo specchio.
Il cuore ha un sobbalzo, sembra fermarsi in gola.
Cosa è successo?
I miei occhi... Guardate i miei occhi! Sono così piccoli, troppo piccoli!
E il naso? E’ adunco, storto, ingobbito.

Sudo copiosamente. Il sudore sembra bava di lumaca sulla mia carne, che ha ora un colore orrendo. Disgustoso. Inguardabile.
Le labbra sono esageratamene carnose, rosse come il sangue.
Urlo. Libero finalmente il terrore.
La mia immagine riflessa allo specchio si deforma sotto il mio grido.
Mi precipito in cucina, scendendo le scale a rotta di collo.
“Aiutatemi!”, strepito. “Aiutatemi, vi prego!”
In cucina si girano tutti a guardarmi. Anche sui loro volti compare l’orrore.
Papà imbraccia il fucile, non mi dà tempo di parlare, di spiegare. Spara.
E mentre il proiettile mi sfonda il petto, odo lo squittio di mia madre: “MIO DIO, UN UMANO!”

Tiziana Callegari

Sono nata 29 anni fa a Milano, diplomata in grafica pubblicitaria, scrivo racconti e romanzi "misteriosi" fin dall'infanzia. Nel 1994 ho vinto un concorso letterario europeo dedicando un racconto agli orrori della guerra in Bosnia. Nel 2003 ho pubblicato il racconto "E Paul Anka cantava" in un e-book della Casa Editrice Mammeonline. Attualmente mamma part-time, scrivo per diletto e perchè non ne posso fare a meno.