I vicini

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Il mio cane si chiama Black. Ovviamente è nero come una notte buia; non ho brillato in fantasia, imponendogli quel nome, ma così mi piaceva. Ci siamo incontrati mentre io rovistavo nella mia testa, e lui nei cassonetti della nettezza urbana: nessuno dei due ha rinunciato, da allora, alle proprie abitudini. Black non fa caso alle mie tristezze, ed io alle schifezze che porta dentro casa; fino all'altro giorno, almeno.
Passando nei pressi del suo angolo preferito di deposito, vengo attratto da un irrilevante particolare: mi accosto per approfondire l'indagine. Quello che, ad un primo esame, era solo un sospetto, si rivelò poi una certezza; Black aveva fra le sue carcasse e cianfrusaglie varie, un dito medio; voglio dire, un povero residuo di tre falangi umane, ben spolpate. Afferrai con estrema cautela il macabro reperto, lo convinsi a condurmi sul luogo del ritrovamento. (Non l'ho ancora detto, ma Black è molto intelligente) Mi trascinò, scodinzolante, sul luogo in questione.
Percorremmo poca strada, forse una ventina di metri; tanto dista dalla mia abitazione, quel cancello che si apre su un dimesso giardinetto.

Ero intento a parlottare con Black, quando vidi uscire il proprietario delle quattro piante di pomodori, un cespuglio di rose, un'aiuola di fiori stagionali, e... sul viale d'ingresso a mattoni, i sette nani con la mielosa fantesca. Quelle gelide espressioni, mi provocarono un brivido lungo la schiena. Tutt'altra impressione ebbe su di me il padrone di casa: saranno stati i capelli bianchi.
"E' suo questo simpaticone?"
Avvertii immediatamente una grande affinità con l'uomo.
"A volte gli lancio qualcosa da mangiare... posso prendermi questa libertà?"
"Oh... perché no? Certo! Buongiorno... Vieni Black"
Mantenendo fede al nostro tacito accordo, continuo a non interessarmi delle scorribande di Black; lui si gode i regalini dell'anziano vicino, ed io quelli della mia schifosa esistenza.

Gustavo Baccarini

Non saprei dove cominciare per scrivere una breve biografia; non perché abbia avuto una vita particolarmente brillante, tutt'altro. Con grande difficoltà riesco ad individuare dei punti salienti, nonché interessanti, di me stesso: allora mi limiterò a due soli aspetti. Ho sempre amato la lettura (soprattutto letteratura), a cui s'è aggiunta ultimamente, la passione per la scrittura. Così... ho scritto! (Visto che non c'era niente di particolarmente notevole?).