Proprio a te

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

Se ti dicessi che quello che stai leggendo non è un racconto, ci crederesti? Questa è una confessione... no, anzi... è molto di più. Puoi ritenerti un privilegiato perché almeno quando accadrà, saprai qualcosa in più degli altri.
Lo so che stai pensando che è solo una trovata stilistica e, probabilmente, nemmeno tanto originale, ma è proprio questo il bello. Posso dire tutto quello che voglio, tanto chiunque penserà ad un banale racconto. Solo io so qual’è la verità... in ogni caso la mia coscienza resterà pulita e queste righe si confonderanno tra milioni di altre sparse nella rete, tra una miriade di siti come questo. È il mio piccolo potere. Ti piacerebbe sapere che mentre scrivo, i miei polpastrelli stanno insozzando di sangue la tastiera... è scuro, sai?

Più scuro del rosso che avevo immaginato. E poi, lo sai che sensazione ti dà, stringere un cuore tra le mani e sentirlo ancora pulsare, spremerlo al punto da farlo scoppiare? No, cosa vuoi sapere tu... continua pure a leggere al sicuro nella tua cameretta o nel tuo ufficio... attento però che il capo non se ne accorga! Ti senti così estraneo agli orrori del mondo... cosa vuoi che capiti, proprio a te?! Sai cos’è un’altra cosa divertente? Anche lo stronzetto che se ne sta qua per terra col torace aperto in due, pensava la stessa cosa, qualche attimo prima... Credi che sia un mitomane? Un pazzo? Un semplice maniaco? No... io sono qualcos’altro, sono materia generata dalla tua stessa mente. Sono qua, scorro tra i cavi, sotto i tasti, tra i pixel. Credi che sia facile vivere così? Che sia possibile per un essere umano? Continui a non prendermi sul serio, lo so... è inutile che fingi di essere interessato!
Vuoi vedere che ora cambi idea?!
Dai, girati...

Davide Battaglia