Urla

"Basta, basta... fatela finita!"
Urlare non è da me. Lo so, non sta bene, me lo ha detto tante volte mia madre. Ma non potevo fare a meno di urlare. Se non urlavo sarei morta soffocata. Finalmente si sono calmati. Mi lasciano cenare in pace. Certo che la mia cena non è un gran che. La puzza che viene dal piatto mi ha fatto passare la fame. Se non mi sbrigo a gettare tutto ho paura che mi verrà anche la nausea.
"Vado a letto" ho detto parlando a me stessa più che a loro "Sono solo le nove... lo so, ma ho sonno e visto che la mia cena se la stanno mangiando i topi nelle fogne meglio se me ne vado a dormire così non ci penso più, buona notte e non fate rumore".
Uff, finalmente da sola, ho il collo indolenzito, mi fa male la gola e ho molta fame. E' dura andare a letto senza cena. Non è vero che ho sonno, ho detto una bugia. Magari se mi distraggo mi passa la fame. Il mio libro... leggerò un paio di pagine e poi mi metterò a dormire. Che belle le storie di vampiri... così misteriose, così magiche... vorrei essere anche io un vampiro. Morirei di sicuro di fame.
Ho paura del sangue. Quando mi sono tagliata l'altro giorno per poco non sono svenuta. No, meglio se rimango me stessa. Mi sembra quasi di sentire la voce di mia madre quando mi cantava la ninna nanna da piccola... gli occhi mi si chiudono.
Mmmm... no, non può essere già mattina. Quanta luce. Meglio se apro gli occhi così magari capisco se è giorno o notte.

Guardandomi attorno scopro qualcosa di sconvolgente... la mia camera è sparita. Al suo posto una specie di
deposito, vecchi mobili polverosi, ragnatele ovunque. Giornali, libri, riviste accatastati ovunque. Che sarà successo, ho dormito non più di un paio d'ore. Devo controllare il resto della casa e vedere se è tutto apposto. Non è possibile, è tutto sparito. In cucina non c'è più nulla di ciò che ho lasciato ieri sera. Il tavolo, le sedie... è rimasto solo una mensola con un giornale a penzoloni. Attira la mia attenzione la foto. Ehi, ma quella sono io. Guardo meglio. "Oggi, si celebreranno i funerali di Caterina G. quindicenne trovata morta sgozzata nel suo letto. I genitori accusati del delitto si sono suicidati. La cittadinanza si stringe al cordolio di tutti i parenti della vittima di questo insensato gesto."
E' un incubo, non può essere. Mi fa male la gola. Istintivamente mi porto una mano alla gola..." Ommioddiooo" "Calmati, sta calma bambina mia..." e una dolce nenia pervade la grande casa.

 

Passando dalla parte opposta della strada una coppia di una certa età si ferma a guardare la casa. "Luigi, te la ricordi la piccola Caterina?" chiede la signora al consorte che la tiene sottobraccio "Certo, come no... sento ancora il calore del suo sangue" le risponde Luigi con un sorriso complice.

Angela Notturna