Il prete "bello"

Questa è una storia vera, capitata a me, qualche anno fa; ancora ora non so darne una spiegazione logica.
C'è una antica pieve, nell'entroterra ligure, detta "la Madonna del Ponte", dove raramente viene ancora officiata la Messa da un prete proveniente dal vicino paese.
La chiesa, di origine alto-medioevale, sorge su un primitivo tempio pagano.
Da sempre è motivo di strani racconti: la gente del posto dice che "ci si vede e ci si sente", intendendo con questa espressione l'avvistamento, in epoche diverse, di strane figure, non appartenenti a questo mondo.
Di fantasmi, insomma.
Il luogo, in effetti, è piuttosto sinistro, soprattutto la notte, sommerso com'è nel bosco, chiuso a monte da alte rocce.
Nella tarda primavera del duemila decisi di partire prima dell'alba per fare trekking e arrivare, passando per l'antica pieve, fino al mare; non ero molto felice dell'itinerario, non mi andava di passare di notte per "il ponte" da sola, ma tant'é...
Percorrendo l'antico sentiero, per distrarmi dal timore di incontrare la signora vestita di bianco o l'uomo che corre in tondo con una stampella (apparizioni che pare si verifichino nei pressi della chiesa) cominciai a pensare al nuovo parroco arrivato nel paese vicino: correva voce che fosse bellissimo, e che avesse affascinato donne, uomini e bambini; trovavo molto eccitante la presenza di un prete "bello", il frutto proibito, insomma...
Nei pressi del santuario gli alberi si infittiscono e la mulattiera si stringe, per aprirsi più avanti in una piccola piazza.
All'improvviso l'oscurità aumentò come se invece di andare incontro al sole il giorno volesse rientrare nella notte; rabbrividii e poi mi accorsi che la chiesa era illuminata: dalle piccole finestre usciva una luce irreale, biancastra, mentre udivo distintamente un coro di voci basse e salmodianti a cui faceva da contrasto una acuta voce maschile.
Per un attimo restai pietrificata, poi pensai ad un rito innovativo del nuovo prete "bello".

Mi affrettai all'entrata, nella speranza di vederlo, ma mano a mano che mi avvicinavo, mi rendevo conto che la Messa non era officiata in latino o in italiano, bensì in una lingua a me sconosciuta.
Come arrivai alla porta del santuario mi trovai di fronte un gruppo di fedeli inginocchiati a capo chino mentre sull'altare un prete pregava, dandomi le spalle.
Restai immobile: un gelido terrore mi inchiodava al pavimento.
Allora sperai fortemente che il prete non si muovesse, perché... sapevo... avevo capito all'improvviso... tutto l'orrore che mi sarebbe toccato di vedere.
Infatti, come se quella strana gente si fosse accorta di essere osservata da estranei, tacque, neppure un sospiro a interrompere quel silenzio, mentre "lui" si voltava verso di me.
E allora vidi che non aveva volto, sotto i capelli neri non c'era nulla, un vuoto di terrore; urlai, quando mi accorsi che anche i fedeli erano mostri come il sacerdote.
Non capii più nulla, terrorizzata fuggii verso il paese, accompagnata da quell'orribile coro salmodiante, che nel frattempo era ripreso
Arrivai sfinita, di corsa, ormai era giorno e raccontai, piangendo, la mia avventura ad un gruppetto di persone, che nonostante l'ora, erano già nella piazzetta.
Di fronte a me vedevo volti sbigottiti e increduli: venni così a sapere che il nuovo parroco era stato trovato cadavere la sera prima, proprio davanti la chiesa della Madonna del ponte, ferocemente accoltellato.
Pare che il sangue avesse allagato tutto il sagrato; tra poco la notizia sarebbe stata sicuramente sui giornali.
Confusa e spaventata rimasi muta, chiedendomi dove finisse il sogno e dove iniziasse la realtà, ma furono in parecchi a farsi il segno della croce e a borbottare scongiuri.
Volli tornare accompagnata dai più coraggiosi al santuario, ma del prete e dei fedeli senza volto non c'era traccia: tutto chiuso, porte e finestre. Solo, all'interno, persisteva uno strano odore di incenso e marciume, che nessuno, oltre me, riuscì a sentire.
Quasi mi persuasero di essere stata vittima di uno scherzo.
Per non passare per pazza, non parlai mai più di questa esperienza.
Ma alcune notti fa un mio amico, che transitava in fuoristrada per la mulattiera vicino alla pieve vide un uomo vestito da prete che gli faceva cenno di fermarsi.
Lui non ubbidì, perché, come mi disse, gli parve che l'aspetto dell'uomo, nella luce dei fari, fosse orrendo.
Lo strano essere in un attimo si allargò e crebbe fino ad occupare tutta la strada e il mio amico dice di essergli passato..."dentro"; sostiene anche di aver sentito un odore terribile, che gli è rimasto a lungo dentro la macchina.
Così io gli ho raccontato la mia, di esperienza, e ora stiamo facendo ricerche in giro per sapere se anche altri hanno "visto o sentito", nei pressi del santuario.
Dell'assassinio del prete non si è saputo più niente, però a tutt'oggi si parla di lui come del prete "maledetto" per i legami che pare avesse con alcune sette sataniche di una città del nord.
E qualcuno mormora che, insieme ai suoi infernali proseliti, potrebbe tentare di uccidere degli umani (se già non l'ha fatto) per rapirne le sembianze e poter tornare così in vita.

Enrica Duce