Ghost Highway

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Si svegliò senza memoria sul greto di una notte tra highway e deserto
Camminò senza ricordare ki fosse da dove venisse e xké, sotto stelle fredde & ammiccanti & finte come vekkie copertine di playboy
Finké, argenteo spettrale nel plenilunio, un bus dell'AMTrucks, soffiando come un bisonte bianco, arrestò la sua corsa
Le porte spalancate verso di lui
Entrò, nel rassicurante tepore, e nel silenzio
Sfilò tra gli sguardi distolti cupi di sonno dei passeggeri
Si gettò sfinito su un posto libero e scivolò nel sonno
E sognò Cullato dalla corsa leggera come un pensiero vagante del bus
In quel ventre di balena lunare sognò
Il dirupo
La vettura ke filava verso il burrone, tra le grida e l'accorrere dei passeggeri all'autista addormentato

Si vegliò di soprassalto
La stessa curva, la stessa cunetta del sogno
L'autista... piegato da un lato, dormiva...
Urlò, e corse verso il posto di guida
Dobbiamo svegliarlo!
Nell'indifferenza glaciale degli altri
Dobbiamo svegliarlo

 

*"No"*.
Uno solo parlò, ma tutti si voltarono
a guardarlo
I loro visi non erano + visi
*"No. Non avresti dovuto Addormentarti"*.
La testa ciondoloni dell'autista
Scivolò di fianco, ed era - "36 morti nella tragedia della 466esima" - il vento trascinò un vecchio giornale - era
*"Non avresti dovuto Addormentarti"*
era il suo viso. Lui era l'autista
E i passeggeri erano tutti
*"Ora vieni con noi"*
Il burrone. La caduta vertiginosa
Le fiamme del rogo
*"Vieni con noi. X sempre
E ancora. E ancora

Fabio Degan