Il vento tra i capelli

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

Lucido delirio, ricordi.
Quest’aria fresca che mi scompiglia i capelli ha su di me l’inatteso effetto di farmi tornare alla mente ricordi lontani, svaniti...
Già, svaniti. Inutili, bestiali stracci d’esistenza che quando meno te lo aspetti vengono a mostrarti che in fondo ci sono anche loro, che da quando sei al mondo hai fatto anche quelle cose, hai avuto anche quelle idee...
Chissà cosa ci fa tutta quella gente laggiù? Chissà cosa stanno dicendo? Urlano ma non capisco le parole che emettono.
Ma in fondo non mi importa di ascoltarli, adesso, nel momento più disperatamente mio, voglio pensare solo a me stesso! Ho faticato tanto per arrivare a questo... intere notti insonni a riflettere senza pace se davvero prendermi questo momento tutto mio fosse la scelta giusta o solo l’ennesima cantonata...
Ho preso la mia decisione e la rispetterò fino in fondo... adesso andate via e fatemi spazio! Tutti quanti!

Ricordi di una vita, pensieri veloci compaiono come “blur” davanti agli occhi semichiusi. Il vento mi sbatte contro la faccia con tanta violenza che non riesco a tenerli aperti. Per qualche attimo mi toglie il fiato.
Non è semplice, eppure sorrido... strana sensazione, strana davvero!
Non è stato semplice fino all’ultimo metro, fino alla finestra di quel dannato grattacielo. Poi un passo sul cornicione e tutto è cambiato: la città tutta per me, si vedevano posti che non avevo mai conosciuto prima... della mia città! Poi una lacrima e un’inspirazione profonda a riempirmi i polmoni d’aria e di sole. E di momenti, gli ultimi...
... un piede avanti ancora, un solo piccolo passo e tutto è stato fatto... adesso sì che il mio tempo è tutto per me... nunc et in ora mortis nostræ.

Massimo Landoni