A dormire, Martina

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003 - edizione 2

"Martina, lo sai che è? È ora di andare a dormire, perché lo sai cosa capita ai bambini che fanno storie per andare a nanna?".
"Cosa gli succede papà?".
"Che viene l'uomo nero e si mangia tutti quelli che non trova a letto. Perciò, da brava, sotto le coperte".
"Sì sì. Ma mangia solo i bambini, papà?".
"No, no, non solo i bambini, ma tutti quelli che non trova a letto. Perciò finisco di rimboccarti e corro a dormire anch'io".
"E come è fatto l'uomo nero, papà?".
"Com'è fatto? Be', è alto alto. Forse tre metri…".
"E poi papà?".
"E poi? Uhm, ha denti aguzzi… come coltelli".
"E poi, e poi…".
"E tutto peloso e sporco, perché non si lava mai, specie dietro le orecchie… Perciò bisogna lavarsi sempre, particolarmente dietro le orecchie, Martina".

"Sì, sì, e poi?".
"Ha due occhi gialli gialli come fanali di un'auto…".
"Sì, sì, papà, sono proprio gialli. Ma sono quattro…".
"Sono due, Martina…".
"No, no, papà, sono quattro…".
"Martina, non contraddire papà. Se dico che sono due, sono due!".
"Quattro!", puntualizzò una voce.

Michele Bolettieri