Quando viene dicembre

Galles 1690.
Il piccolo Gilly Bodkins, è il figlio di un contadino, membro di una famiglia con 13 figli. ha 12 anni. Non è capace di leggere scrivere o contare, e l'unico straccio di cultura che ha proviene dai fratelli o dai genitori.
Gilly sa solo che una mucca fa uno, due mucche fanno un paio, e più di due sono una "picciola mandra miseranda" o una "grossa mandra". Per le galline, e le capre, si regolava allo stesso modo; e anche con le persone.
Gilly ricordava ancora che la madre lo aveva picchiato di santa ragione quando aveva definito le quattro figlie del padrone Manfield una "picciola mandra miseranda".
La madre gli aveva spiegato che quella non era una mandria, ma una famiglia. Ma questo, per lui, era davvero troppo difficile da capire.
Comunque quelle bambine gli stavano antipatiche. Vivevano nella casa di lusso sulla colline, mentre lui, e la sua famiglia stavano in quel piccolo tugurio di un'unica stanza con il pavimento di terra.
Una volta Gilly aveva rubato una mela dal frutteto, ed era la cosa più dolce che avesse mai assaggiato, ma quando le bambine, insieme con la madre, passavano per il vialetto in carrozza, le vedeva sempre intente a succhiare e mangiare dolciumi di ogni tipo.
Da sempre Gilly voleva assaggiare un dolciume, anche se il padre diceva che le cose dolci sono solo per i nobili o per le bestie.
Un mattino di dicembre, Gilly stava bighellonando vicino al vialetto, quando vide l'intera famiglia del padrone passare per andare in città, posto tra l'altro, a lui sconosciuto.
il padrone, stava sul suo enorme stallone nero, mentre la moglie, le quattro figlie, e due serve, stavano nella carrozza.
Non sapendo spiegarsi il perchè di tanto coraggio, Gilly corse incontro alla carrozza sul vialetto, saltando come un pazzo per guardare all'interno.
Come sempre le bambine si ingozzavano di dolciumi.
A quel punto Gilly non potendo resistere, gridò alle sue coetanee di lanciargli dei dolciumi dal finestrino.
Una di loro lo guardò esterrefatta, e sdegnsamente gli sputò in faccia.
Lady Manfield disse alla serva di allontanare "quello stolto villano insolente".
Ma Gilly continuò a saltare intorno alla carrozza. Il cavallo del padrone allora si imbizzarrì impennandosi, e disarcionando l'uomo. Rimettendo gli zoccoli a terra, il cavallo centrò Gilly in piena testa, uccidendolo.

Il padre accorse, cercando di soccorrere il padrone (prima ancora del figlio).
Il padrone, sporco di fango, fulminò l'uomo con lo sguardo, con un calcio allontanò il corpo del bambino, e risalendo sul cavallo intimò al padre di Gilly che avrebbe dovuto risarcirgli la spesa per la marsina e i pantaloni sporchi di fango, lavorando di più per una settimana.
Tra sè e sè, l'uomo maledì il padrone e tutta la nobiltà; suo figlio era morto e il "Signore", si preoccupava della sua marsina...

 

Gilly fu seppellito il giorno stesso in una fossa scavata dai fratelli vicino al viale, sulla quale fu fatto rotolare un masso per ricordarne il punto esatto.

 

Quella notte Gilly si ritrovò seduto sul masso.
La pioggia non lo raffreddava e il fango non lo sporcava. Sentiva però, male alla testa.
Era seduto lì, e aspettava.

 

Ogni dicembre.

 

GALLES 1993

 

Betty Manfield era arrivata lì con suo marito e suo figlio.
Era arrivata dall'America per il Natale, ansiosa di vedere le terre dei suoi avi, trasformate in un percorso turistico-culturale.
Betty fermò la sua macchina in mezzo al vialetto.
Disse al figlio di voler fare delle foto alla campagna circostante, per immortalare le terre che un tempo erano state della sua famiglia. Connor, suo figlio, intanto, si ingozzava di dolciumi.
Mentre i genitori erano distratti, Connor notò che un ragazzo lo fissava da un punto poco lontano.
Era vestito di stracci, e aveva le mani sudice.
Il ragazzo si avvicinò a Connor, guardando con trepidazione i dolciumi che stava mangiando.
Senza capire cosa succedeva, Connor senza dire nulla tese uno dei dolciumi a Gilly.
Una grossa lacrima segnò il volto esangue del ragazzo, mentre Connor lo osservava con curiosità.
Appena assaggiato il dolciume, Gilly lo sputò a terra con una smorfia.

 

"Aeveva ragione mio padre" - disse - " Le cose dolci sono solo per i nobili o per le bestie".
Il male alla testa era sparito.
La macchina di Betty ripartì lasciandosi alle spalle un tranquillo e vuoto viale, sotto il pallido sole di dicembre.

Fabrizio Ferraris