I demoni della mente

Non sono pazza, non sono pazza, non sono PAZZA!
Perche’ la gente continui a pensare che sono pazza non lo so, ma i loro occhi indagatori mi danno fastidio ed essere considerata una lebbrosa da evitare me ne da’ ancora di piu’.
La mia infanzia mi ha portato spesso a contatto con figure strane ed evanescenti, ignote, sconosciute ai piu’ e del tutto inesistenti.
Di cosa fossero fatte queste figure non ho proprio idea… erano dentro di me e a volte, quando meno te lo aspettavi, uscivano dal mio essere per farsi portavoce di religioni mai considerate tali… erano cosi’… e quando non stavi guardando il mio essere si trasformava in qualcosa di alieno e terrificante.
E quando la gente se ne accorgeva, e voleva svelare il mio segreto, io semplicemente le uccidevo.
Dovevo farlo, capisci?
No, forse no… non e’ proprio dell’essere umano capire le problematiche che si svolgevano all’interno del mio corpo.
Coesistevano piu’ entita’, piu’ personaggi si affacciavano alla mia mente e fuoriuscivano dal mio corpo, esseri mostruosi, demoni che parlavano lingue sconosciute e gesticolavano in modo orrendo…

Non ho mai capito perche’, tra tutti, avessero scelto di albergare nel mio corpo, ma col tempo non me lo sono piu’ chiesto e ho convissuto con essi, senza troppi problemi.
A volte mi capita di sentirmi inondare da una rabbia cieca e tremenda ed allora capisco che e’ in atto la mia trasformazione… divento piu’ cattiva, piu’ mostruosa, non sono piu’ io… gia’… ma io, in definitiva, chi sono?
A causa dei miei strani comportamenti, le gente ha cominciato ad evitarmi, a fare delle supposizioni su di me, a definirmi pazza, a tacciarmi degli epiteti piu’ assurdi.
E quando sono in presenza di una di queste persone, che sembrano simboleggiare il Bene Assoluto, allora mi trasformo e divoro la sua anima, e faccio in modo che anch’essa diventi uno dei miei demoni, che si accompagni agli altri per grettezza e oscenita’.
Ma non mi sento responsabile della loro morte, e sono sicura che anche loro preferiscono morire in modo orrendo cosi’ da poter guadagnare un posto chiamato Paradiso… vedi? In fondo io faccio contenta tanta povera gente…
Non me ne volere, amico mio, se ti racconto qualcosa sul mio conto, non me ne volere perche’ ti faccio partecipe della mia vera storia… dopotutto tu me l’hai chiesto e io, come sai, faccio contenti tutti, giusto?
Hai mai sentito parlare di vampirismo? E di cannibalismo?
Sono due facce della stessa medaglia, ma non temere, non tediero’ la tua mente con particolari agghiaccianti…
I tuoi occhi mi guardano spaventati, ti immagino seduto su quella sedia come se volessi scappare via da un momento all’altro… ma non posso lasciarti andare, lo capisci questo, non e’ vero?
Una volta ho letto da qualche parte una frase che ben riassumeva la mia situazione.
Ovvio che il motivo della frase calcava altri punti, ma io ho voluto farla mia: “per mantenere un segreto fra due persone, e’ necessario che una di esse muoia”.
Ma se solo la gente pensasse ai fatti suoi… ed invece no, anche tu hai voluto sapere qualcosa di piu’ sul mio conto…
La tua curiosita’ ti ha spinto a cercarmi, a farmi parlare di me, a tentare di redimermi sul cammino per una vita pura e senza eccessi.
Ebbene, amico mio, adesso sai… e sai anche che quando parlo di me poi mi trasformo e poi uccido.
Sai che il mio segreto non deve essere svelato, perche’ le anime delle persone sono il mio nutrimento, sai che devo impossessarmi di loro per continuare a vivere e a nutrire i demoni nella mia mente, sai tutto questo…. adesso sai…
Percio’ preparati, perche’ sto venendo a prenderti…

Enrica Rizzi