Sotto due metri di terra e ironia

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003

Avevo un nome, Roland Saint-Jacques, che già ti sembrava ricco di suo.

 

Piede destro piede sinistro

 

Avevo delle Rolls e vestiti di taglio lussuoso. A Port-au-Prince mangiavo sempre da Pierre's (ci si mangia divinamente da Pierre's).

 

Piede destro piede sinistro

 

Avevo una splendida villa piena di sguatteri.
Negrazzi. Roba mia.
Capitava che mi sbattessi qualcuna delle loro ragazzine. Dopo, facevano la faccia brutta, poi sentivo gli uomini borbottare per giorni, soprattutto quelli anziani.

 

Piede destro piede sinistro

Problema loro, dovevo pur distrarmi ogni tanto. Avevo delle società da mandare avanti. Avevo i miei affari. (Imperfetto, prima persona singolare.)

 

Piede destro - Acchiappa! - no... cado...

 

E dagli oggi, dagli domani. Il cuore, sapete com'è… lo spremi troppo e lui se ne va. Dopo l'affare Macombe, in primavera c'era stata una bottarella, niente di straordinario. A maggio poi, l'ictus.
Quello fu serio. (Trapassato, prima persona defunta)

 

Tirati su. Ginocchio. Piede destro piede sinistro

 

Non volevo essere seppellito qui ad Haiti. Non volevo quel cazzo di Bokor al mio funerale.
Adesso é qualche mese che sono vestito di stracci, ho addosso più vermi che carne e non odoro certo di Eau de Chanel. Saranno due yarde che arranco come un cane dietro a un bambino. Per mangiarlo, chiaramente.
Non ce la faccio neanche.
Voodoo di merda...

 

Piede destro piede sinistro

 

Chissà le risate si staranno a fare i miei domestici.
La vita certe volte é strana.

Fabio Lastrucci