Nella tana del mostro

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003

Tum... tum… tum…
“Oh mio dio sta tornando, mammina. Sento i suoi passi. Ti prego, non lasciare che mi succeda tutto questo. Mammina dove sei? Aiutami…”
La tana del mostro era in cima alla collina, sotto un cielo grigio e cieco come l’occhio di uno squalo, circondata da abeti piegati dal vento che nascondevano la sua vista agli escursionisti che si arrampicavano fin lassù.
Tum… TUM… TUM…
“Mammina, sta arrivando, mammina. Ti prego vieni ad aiutarmi. Ti prego…”
La tana del mostro era una casa vittoriana e dentro sembrava un santuario, con tutti quei piccoli teschi ammassati e la luce delle candele che faceva compagnia a quei corpicini smembrati, per sempre messi a dormire nel frigorifero. Appese alle pareti, alcune foto e ritagli di giornale sembravano lapidi. Raccontavano di bambine rapite. Uno di questi ritagli diceva: “MARTA CATERINI, 11 ANNI, E’ SCOMPARSA GIOVEDI 15 MARZO, CHI L’AVESSE VISTA….”

TUM… TUM… TUM… TUM…
“Aiutami mammina ti prego… aiutami ho tanta paura… sta arrivando, sta arrivando…”
Dagli anfratti più profondi della tana del mostro, un pianto disperato e sommesso si mescolava ad un odore dolciastro, mentre la morte se ne stava appollaiata come un gufo sul tetto, in attesa di strappare una nuova vita.
“Mamma… mamma….”
Marta Caterini aprì la porta della cantina e guardò il mostro inginocchiato e incatenato che piangeva e chiamava la mamma. Poi sollevò il martello e cominciò a colpire.

Francesco Cortonesi