Frammenti di sogno

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2003

La luce è chiara.
Ombre di sospiri danzano sulla parete argentata come spiriti di bambini che non vedranno mai quella luce.
L'aria torrida, porta con sé gocce di calda rugiada che vanno a impregnarsi sugli abiti lerci.
La vecchia è immobile, porta su sé stessa il peso schiacciante di una gobba informe.
Il corpo storpio, tracciato da profondi solchi rugosi.
Fuoco negli occhi asimmetrici, bava alla bocca contorta.
Ride zoppicando per la stanza, ride della sua perversa deformità. Pesante è il fardello della cattiveria che sfama scabrosi pensieri nati dal marciume di una mente putrefatta dall'odio e dall'invidia.
Ride l'orribile creatura che guarda l'immagine riflessa sulla parete, l'immagine di un corpo leggiadro che vede per la prima volta l'aspetto della propria anima.

E' giorno. Gli occhi si aprono.
Tutto è passato, tutto è di nuovo al suo posto e lo spettro è tornato a dormire dentro quel corpo di innocente fragilità...

Cristina Morandotti

Nata il 21 settembre nel '79, vivo e lavoro nella grigia provincia di Milano. Ho un diploma di stilista di moda ma, siccome in Italia gli stilisti italiani non sono ritenuti necessari (a meno che non ci si chiami Armani, Versace o giù di lì), mi ritrovo a fare l'impiegata presso una piccola azienda. Scrivo racconti horror e sto lavorando ad un romanzo di genere fantasy e, in attesa di pubblicarlo e diventare più famosa di J.K. Rowling (!?), studio inglese per diventare un'insegnante qualificata.