La maledizione

Racconto per il concorso "Premio Scheletri", 2013 - edizione 5

Villa Visconti. Il maggiordomo Antonio davanti al quadro del conte Visconti raccontò della maledizione di questa famiglia al giovane Gordon: XII secolo. Il vampiro Boris fu catturato dal conte Pietro Visconti capostipite di questa famiglia.
Pietro: non potrai più succhiare il sangue di innocenti.
Boris: ti maledico conte a te e alla tua generazione futura, vivrete ma sotto forma di vampiri.
Il vampiro Boris fu trafitto al cuore da un paletto di legno e si dissolse senza lasciare traccia di sé.
Da allora ogni appartenente alla famiglia in tutti questi anni è stato un vampiro.
Gordon: non crederai a tale leggenda Antonio vero?!
Antonio: giovane dottor Gordon purtroppo il difficile non è credere alla maledizione dei Visconti ma il difficile è dubitare.
Gordon seguì Antonio per le stanze della villa scendendo nei tetri sotterranei dove si trovano i componenti della famiglia Visconti e soprattutto la contessina Angelica.
Antonio: in ogni generazione della famiglia Visconti servita da me, si è sempre presa una precauzione essenziale poiché tendono a morire all’improvviso. Subito dopo la loro morte si usa palo e martello.
I due giunsero in una stanza dove riposava la contessina Angelica che secondo il maggiordomo Antonio era affetta da vampirismo.
Gordon la fissò pensando a come si erano innamorati.
Tali ricordi furono interrotti dalla voce di Antonio che gli ricordava del compito che lo attendeva.
Gordon: NOO! dai sintomi potrebbe essere solo morte apparente.
Antonio: signore il medico del paese ha fatto tutti gli esami possibili.
Gordon: anch’io sono un medico starò io di guardia!
Antonio: cosa? Resterà qui da solo con la contessina che si risveglierà dal suo sonno sotto forma di vampiro... siete un pazzo!
Il portone con un tonfo si richiuse lasciando il dottore all’interno del sotterraneo.
Gordon si mise ad un angolo aspettando l'alba mentre stava sopraggiungendo il sonno, ad un certo punto, un lieve alito di vento gelido penetrò nella cantina spegnendo le candele e immergendo tutto nell’oscurità. Qualcosa nel buio iniziò a muoversi.

Gordon: Angelica sei tu? ANGELICA?
Il buio si animò e qualcosa di terribile si fiondò su Gordon graffiandolo e afferrandolo.
Occhi rossi di follia tentarono di mordere il dottore con dei bianchi denti aguzzi.
Gordon: ANTONIO! Il vampiro sei tu!
Antonio: sono sempre stato io, nessuno ha mai sospettato di me, tutti erano sicuri della maledizione.
Gordon riuscì a trovare il paletto e lo conficcò nel cuore del vampiro Antonio che si polverizzò nell’aria mentre un'altra figura si svegliò dal suo sonno... era Angelica.
Angelica: che ci fai qui Gordon? Dove mi trovo?
Gordon: sei viva Angelica, la maledizione dei Visconti è leggenda... sei solo un soggetto catatonico e non un vampiro.
Angelica: ma perché mi guardi cosi? Non sei contento?
Gordon: avevo sperato che tu fossi la donna della mia vita, ma mi sbagliavo... non sei quella Angelica... SEI UMANA... haaaa!
Con questo urlo la ragazza fu dissanguata da Gordon il vampiro.

Andrea Dei Rocini