Blacky

Improvvisamente squilla il cellulare, è la proprietaria della pensione: "Marina, domani puoi venire al lavoro?"
"Sì!, ... Certo posso. Come mai? Che cosa è successo?"
"Niente, non ti preoccupare. Allora ci vediamo alle 9,30 come al solito."
"Va bene!" dice Marina pensierosa.
Dopo aver spento il telefonino, inizia a porsi domande e a parlare a voce alta: "Come mai l'altra ragazza non si è presentata? Le è accaduto qualcosa nella pensione?"
Quel luogo aveva sempre avuto un qualcosa di strano, ma non era ben definito; è come quando hai un presentimento, sai ma non sai ...
La pensione "Respiro" si trova nei pressi della Stazione Termini, in uno di quei vecchi palazzoni di una volta. L'ascensore è ancora come quello di un tempo con la rete esterna. Entrando in quell'androne sembra di entrare in un'altra dimensione. Si perde quasi la cognizione del tempo. Non si vede mai entrare o uscire nessuno, sembra deserto; se non fosse per il fatto che si sentono passi per le scale, pianti di bambini e ogni tanto il rumore dell'ascensore che sale e scende ...
Marina chiama Francesco: "Domani vado al lavoro, ma non mi sento sicura, non so come spiegarlo, prima che squillasse il telefonino ho avuto come un flash, una di quelle mie solite premonizioni e quello che ho visto non mi rassicura, c'era molto sangue ..."
Lui come al solito cerca di rassicurarla "Tesoro, ma che dici? La signora la conosco anch'io e non mi sembra una sanguinaria. Se non te la senti potevi dire di no. Non andare se non vuoi, resta a casa."
"Ma no!, ... Forse è l'insieme, lo so che la signora mi vuole bene, ma c'è qualcosa; anche se non so spiegarmi cosa, che mi preoccupa. Forse sono io che non stando bene non mi va di vedere nessuno."
"Ma dai, non fare la bambina. Vuoi che ti accompagno io così forse ti tranquillizzi. Va bene? Domani passo a prenderti alle 9,00, sei contenta?"
"Grazie!, ... Sei sempre un tesoro, ci vediamo domani". Ora si sente un pò tranquilla.
Si sta preparando la cena, come al solito quella sera è sola, il suo amore lavora e con quegli strani orari che ha non si vedono mai. Quando lui torna lei esce e viceversa, si vedono molto di rado, ma la loro è un'unione felice ...

Mentre pensa alla sua vita, sente suonare alla porta. Questo la spaventa. A quell'ora chi può essere? Non aspetta nessuno ...
Si avvicina piano piano alla porta, nella casa è tutto silenzioso si sentono solo i battiti del suo cuore ...
Guarda dallo spioncino: è una signora, quella del secondo piano; strano che sia venuta a suonarle, è una donna molto riservata, non dà mai confidenza a nessuno. Si infonde coraggio: "Chi è?".
"Signorina, scusi se la disturbo a quest'ora, sono la signora Caterina, quella del secondo piano. Ho bisogno di parlarle? Può farmi entrare?".
"Sì, un attimo solo per favore?" risponde lei.
"Faccia pure".
Marina è pensierosa, cosa vorrà da lei? Non si sono mai frequentate? Torna in cucina per spegnere il fuoco e poi torna alla porta, è ancora di fuori. Decide di aprire.
"Buonasera signora, cosa posso fare per lei?".
"Cara ragazza" inizia con tono beffardo "è da diverso tempo che il suo gatto ..."
Solo in quel momento Marina si rende conto che la sua gatta nera ancora non si è fatta vedere. Cosa molto strana perché appena lei torna le viene incontro miagolando e le si struscia sulle gambe, ma quella sera no! ... Non si è ancora fatta vedere, che fine ha fatto? ...
"Che fa dorme? Non mi ascolta? Non mi risponde? Ha capito cosa le ho detto?"
"Cosa? E'! ... Si, certo!... Certo!... Mi scusi, ma oggi non mi sento molto bene, la prego cerchi di capire. Per cortesia mi ripeta. L'ascolto non si preoccupi".
"Allora! ... Per farla breve, il suo gatto è nuovamente entrato in casa mia e ha fatto la pipì in giro per casa. Io non sopporto più questa situazione e così ..." Le dice porgendole una scatola.
La ragazza la apre e dentro trova la sua gatta. Non è morta, è terrorizzata e tremante, ma non emette alcun lamento. La prende in braccio e la trova sporca di sangue, sul momento non capisce.
Osserva meglio e: "Signora, ma cosa è successo, cosa le ha fatto?"
"Io!... Nulla di grave. Le ho fatto un favore. Le ho cucito tutte le sue fessure così non potrà arrecare più danni ..."
Marina ora ha capito, osservando meglio la micia ha visto l'atrocità della donna, lei non ha avuto nessun riguardo per quell'essere piccolo e indifeso, con che crudeltà ha potuto fare questo? Urla "Ma lei è pazza? Questo povero esserino non le ha fatto nulla di male? Con che coraggio ha ridotto così la mia povera "Topolina". E' così piccola. Maledetta! ..."
La signora si è girata per andarsene a casa, lei è ormai fuori di sè e così la colpisce alla testa e la stordisce ...

 

Dopo un pò Caterina si sveglia, si sente stordita, non ricorda bene. Sente strani dolori in alcuni punti del suo corpo. I suoi occhi le bruciano e così cerca di aprirli, ma non ci riesce. Vuole gridare, ma la sua bocca resta implacabilmente chiusa. Non riesce a capire. Poi un atroce dubbio, l'assale. Cerca di ricordare, ma sente una voce in lontananza ...

 

"Mia povera gattina cosa ti ha fatto? Quando la mamma ha finito di là ti porta dal veterinario, ma no forse è meglio che ti faccia uno dei miei incantesimi, se no che strega sono? Ora Topolina devo lasciati, ho da finire il mio lavoro di cucito prima che l'anestetico svanisca e la signora si svegli, non sono poi così cattiva. L'ho addormentata per non farle sentire il dolore dell'ago mentre le cucivo la bocca, il naso, gli occhi e il resto; ho quasi finito devo solo cucire un orecchio, l'altro lo lascio libero. Ora prendo ago e filo e finisco. Mi devo sbrigare, domani devo andare al lavoro ..."

 

Caterina ora ha capito cosa sono quei fastidi, ma ha anche capito che Marina è una strega e lei le ha ridotto in fin di vita la sua gatta. Cosa le capiterà? ...

 

Suona la sveglia. Marina prende in braccio la sua gatta e va in cucina a prepararsi la colazione.
"Buongiorno Caterina, dormito bene? Lo vuole un caffè? Ops!... Mi scusi, dimenticavo che lei non può. Meglio, il caffè le fa Male …"
Guarda l'orologio, è tardi; tra poco il suo tesoro sarà lì per portarla al lavoro, deve fare presto.
"Buona giornata Signora Caterina, mi raccomando, non chiacchieri troppo. Questo le servirà di lezione. Non bisogna mai fare del male ai gatti, specialmente poi a quelli delle Streghe."
Torturare gli animali può creare molti problemi ... non si sa mai di chi possono essere ...

Marina Sulpizi