Salto nel tempo

Accadde tutto il 7 novembre 2000, era il giorno del mio compleanno, era una settimana che stavo progettando di fare una festa in un appartamentino che avevo affittato al Lido di Spina, appositamente per festeggiarci dentro il mio compleanno con pochi intimi: io, Luca, Virginio, Sabrina, Eleonora, Marcella, Cassandra e Orietta; ebbene sì, più donne ci sono alle mie feste meglio è.

 

Arrivò sera finalmente e tutti dovevamo trovarci di fronte alla chiesa di Comacchio, per partire tutti insieme, visto che non tutti sapevano dove fosse l'appartamento, arrivammo nella casetta e tutti rimasero stupiti per il modo in cui avevo addobbato la casa esternamente. Io li ringraziai per i complimenti, ma in realtà rimasi stupito anch'io, perchè non ero stato io a fare quelle cose, ma stetti zitto perchè non essendo l'unico a conoscere il posto, avevo pensato che fosse stato Luca o Virginio a farle. Vabbè entrammo tutti in casa e ci mettemmo tutti comodi sulle poltrone di fronte al camino, cominciammo a parlare di morti e di fantasmi, quando sentimmo bussare alla porta, andammo a vedere chi era, aprimmo la porta e vedemmo un prete che ci disse: "andate via da questo ex cimitero o morirete tutti", poi andò via. Io chiusi la porta ed entrai nuovamente in casa.
Verso le 22, mentre stavamo mangiando, sentimmo uno strano rumore fuori, sembrava come una locomotiva sulle rotaie, rimanemmo perplessi, visto che non vi è mai passato un treno per il Lido di Spina e nemmeno per gli altri lidi.
Ci affacciammo alla finestra e cacchio, non ci crederete mai, c'era il treno, e cosa ancora più allucinante eravamo nel buon vecchio west. Ci mettemmo tutti il giubbotto e uscimmo per strada, stando sempre uniti. Girammo tutta la cittadina e finimmo per capitare in una sagra del paese, ove si festeggiava il vino, e così restammo lì tutta la sera e tra un bicchiere di vino e un pò di balli ci divertimmo sino alla fine della serata. Andammo verso casa cotti come pere e prima di andare a letto Eleonora mi diede un bacio sulla guancia e mi ringraziò per la stupenda serata, poi cademmo tutti in un letargo da fantascienza.
La mattina dopo mi alzai e come al solito mia moglie Eleonora era accanto a me, uscendo di casa vidi che le rotaie erano ancora lì, e anche il paese c'era ancora.

Arrivò Eleonora e mi chiese se stessi bene, io risposi di sì, lei disse: "niente è solo che tutta la notte hai parlato di persone e paesi inesistenti, addirittura parlavi dell'anno 2000, e noi siamo nel 1713". Io le risposi: "stai tranquilla era solo un sogno". In realtà sono convinto che quel prete alla porta centrasse qualcosa con quel sogno, però mi rassegnai e continuai la mia nuova vita.

 

Tutto ad un tratto suonò il telefono, mi alzai per rispondere, era Eleonora che mi ricordava che alle 18 dovevo andarla a prendere ed erano già le 17:13; io mi vestii in tutta fretta, presi lo scooter e andai a prenderla. Strada facendo ridevo del sogno che avevo fatto, mai mi era capitato di aver fatto un sogno dentro un altro sogno. Fortissimo! Raccontai tutto ad Eleonora e lei si mise a ridere, poi sua nonna che aveva sentito tutto ci raccontò della bis bis bis nonna di Eleonora che si chiamava pure lei Eleonora e di suo marito che si chiamava Stefano come me, che appunto abitavano nel west e che affianco a casa sua passava il treno, e che quella cittadina era famosa per la sagra del vino, poi ci fece vedere una vecchissima foto dove erano stati fotografati un gruppo di turisti ragazzi. Sapete chi erano quelle persone? Eravamo io, Luca, Virginio, Orietta, Sabrina, Eleonora, Marcella e Cassandra. Forse ci somigliavano o eravamo gli unici tra tutti gli abitanti ad essere vestiti con tute della Nike e bomber azzurro. Rimase un mistero per molti anni quella foto, poi sparì con la morte della nonna di Eleonora.

Stefano Persanti