Cronache zombie - Le avventure di Benny Imura

di Jonathan Maberry - pagine 439 - euro 14,90 - Multiplayer Edizioni

In un’America post-apocalittica infestata dagli zombie, Benny Imura, come ogni adolescente, deve trovarsi un lavoro al compimento del quindicesimo anno di età, altrimenti vedrà dimezzarsi per sempre la propria razione di cibo quotidiana.
A Benny non interessa portare avanti il business di famiglia, ma non ha scelta visti i precedenti fallimenti. Accetta quindi di diventare un cacciatore di zombie come il suo fratellastro Tom.
Il giovane si addentra con riluttanza nella desolata Rot & Ruin, il territorio in cui sono confinati gli zombie, convinto di svolgere un lavoro noioso e pressoché inutile... prima di imbattersi in una terra senza dio, che gli aprirà gli occhi su un mondo totalmente diverso dalla vita a cui era abituato.

Conoscerà il suo passato, i lati nascosti della personalità di Tom e il motivo per cui viene considerato da tutti come un eroe: perchè là fuori, lontano dalle recinzioni del fortilizio, le distese aride di Rot & Ruin pullulano di rinnegati assassini a caccia di adolescenti, di segreti mortali, di zombie e di bellezze cresciute nelle oscurità del tempo. Rot & Ruin è molto più che un deserto senza vita (Amazon.it).
Come ci hanno insegnato i film di George Romero o il più recente The Walking Dead, in una probabile apocalisse zombie spesso e volentieri i veri mostri non sono i morti viventi ma le persone. Con il crollo delle istituzioni e il dilagare del caos l'uomo tende a perdere ogni tipo di freno inibitorio per trasformarsi in una bestia senza scrupoli. Quindi tutto sarebbe perduto?
Secondo Jonathan Maberry un barlume di positività rimarrebbe, debole ma pur sempre viva. "Cronache zombie" può essere visto infatti come una sorta di romanzo di formazione in chiave zombie. Ma non fatevi ingannare dalla trama che, di primo acchito, potrebbe ricordare un insulsa storia young adult. Certo, i buoni sentimenti ci sono, ma sono ben dosati e verosimili. C'è azione, suspense e violenza quanto basta. Insomma un libro onesto e ben scritto.
Peccato solo per l'orrido e banalissimo titolo (e sottotitolo) scelto dall'editore per la versione italiana, l'originale "Rot & Ruin" era centomila volte più accattivante!
Voto: 6
[Alessandro Balestra]

Incipit
La notte in cui il mondo finì, pioveva.
Una pioggia dura, amara, fradicia, come se Dio e tutti gli angeli stessero piangendo. Era strano, sì, ma all'eccentrico John Kellog, pastore della chiesa Three Rivers di Pittsburgh, sembrava che il cilo fosse in lutto per la fine di tutti quegli anni di vita, di edificazione, di leggi alla buona che si sforzavano di affinare la razza umana. L'intero processo, dal taglio dei primi alberi alla mappatura del genoma umano avrebbe dovuto portare a qualcosa di più significativo e prezioso, qualcosa che non potesse essere spazzato via così facilmente.