di Samuel Marolla - ebook - euro 3,13 - Acheron Books
"Milano, gennaio 2013.
Sulla città il cielo grigio era basso, gonfio, fradicio come uno straccio passato su un pavimento lercio.
Mancavano due ore all'appuntamento, io non avevo nulla di meglio da fare e così mi misi a girare in macchina per un po' "... Chi parla in prima persona è il protagonista Augusto Ghites, investigatore molto particolare; ha, infatti, il potere di rivivere le vite di altre persone, purché morte e... cremate! Sniffando o iniettandosi le ceneri, proprio come una pregiata droga, entra nel loro dna e nel loro vissuto, riuscendo, così, a risolvere casi particolari. La sua vita si complica quando viene assunto da una facoltosa signora, ex prostituta degli anni '50, che da anni vive con il rimpianto ed il dolore dell'assassinio spietato di una cara amica e collega nei bordelli, il cui caso venne quasi dimenticato... Ghites accetta, e viene così catapultato in un mondo fatto di crudeltà, di soldi, spietatezza, sprezzo della vita ed intrighi che coinvolgono persone insospettabili mosse dai sentimenti più nobili fino ai più abietti. La conclusione lascia intendere che incontreremo ancora Ghites.
Opinione: il racconto è di appena 90 pagine, quindi snello e poco impegnativo. La storia mi è piaciuta, l'originale dipendenza dalle ceneri dei defunti è una nota macabra ed avvincente, ci si sente affacciati su un'esistenza "che non è più". Ho gradito poco alcuni periodi infiniti, composti da elenchi di cose e sensazioni, la cui lettura lascia davvero senza fiato ed un poco a disagio, e forse era davvero questo lo scopo dell'autore. Sono delusa, invece, da banali errori di grammatica, come la totale noncuranza per la scelta del pronome maschile sempre e comunque, anche se riferito a donna; alcune ripetizioni tipo "telefonato per telefono", "entrato dentro", "uscito fuori", che mi sarebbero valsi parecchi segni rossi sul tema di 5^ elementare... non ho capito, a questo punto, se questo stile distratto e sgrammaticato fosse ricercato per calare il lettore nell'atmosfera debosciata di certe scene, ma fatto è che per me è valso come una grattugia che ha irruvidito la scorrevolezza del racconto.
Lo consiglierei? Sì, vale la pena leggerlo.
Voto: 6
[Marijena]
Incipit
Sulla città il cielo grigio era basso, gonfio, fradicio come uno straccio passato su un pavimento lercio.
Mancavano due ore all'appuntamento, io non avevo nulla di meglio da fare e così mi misi a girare in macchina per un po'.