La principessa e la regina

di Autori vari, a cura di George R.R. Martin e Gardner Dozois - pagine 416 - euro 20,00 - Mondadori

Innanzitutto c’è da specificare - come si evince dalla nota a inizio libro - che i racconti contenuti in questo volume sono solo la metà di quelli nell’antologia originale e che gli altri verranno pubblicati, sempre da Mondadori, in un secondo volume che sarà in vendita a partire da giugno di quest’anno. Questioni di traduzione? Questioni di marketing? Sorvoliamo.
Il caro buon vecchio George R.R. Martin non delude mai, ma questa volta, almeno per quanto mi riguarda, di certo non soddisfa appieno, soprattutto se ci si aspetta, come dalla descrizione e dal titolo originale del volume, storie di “donne pericolose”. Senza dubbio donne ce ne sono nel continente occidentale dell’epoca dei draghi raccontato in questa narrazione, ma i personaggi femminili in questione non sono quelli che ci si aspetterebbe.

Non abbiamo donne del calibro di Cersei Lannister, ad esempio, o Daenerys Targaryen, soprattutto non della Cersei o della Daenerys della serie TV. Per buona parte della narrazione abbiamo una donna che lotta per il suo posto sul Trono di Spade, certo, ma sono gli uomini che combattono in battaglia (a parte qualche eccezione), e, soprattutto, sono gli uomini che decidono. Leggendo questo romanzo breve mi è tornata in mente la polemica sul maschilismo di Martin e stavolta ho dovuto dare ragione a chi affermava che nell’autore ci fosse una tendenza a relegare le donne a una posizione di secondo piano. Non sono una femminista, intendiamoci, né volevo un racconto in cui amazzoni in sella a giganteschi draghi combattevano per il trono. No, certo, ma è una fregatura bella e buona far passare quel racconto come “storia di donne pericolose”, quando di pericolosi si vedono solo uomini: feroci guerrieri, indomiti combattenti, infidi traditori, cavalieri di draghi. Alcune donne ci sono, sì, ma la più pericolosa tra tutte sembra essere la cosiddetta Regina Azzurra, il drago femmina Tessarion, mentre le altre sono poco più che mere figure decorative, alla mercé degli uomini, anche quando nominalmente sono coloro che regnano su Westeros.
Anche se in copertina tra i nomi degli autori campeggia solo quello dello scrittore fantasy americano, con tutta probabilità per accalappiare un maggior numero di lettori e non solo perché secondo curatore assieme all'editor Gardner Dozois, nell’antologia sono inseriti altri nove racconti, di autori più o meno conosciuti: Joe Abercrombie, Megan Abbott, Cecilia Holland, Melinda Snodgrass, Jim Butcher, Carrie Vaughn, Joe R. Lansdale, Megan Lindholm e Lawrence Block.
Tutti, a loro modo, con il loro stile, ci raccontano storie di donne pericolose, chi dal punto di vista femminile, chi da quello maschile, chi sulla terra, chi su pianeti lontani. Tutti racconti molto leggibili, che catturano l’attenzione, che mantengono alta la suspense fino all’ultimo istante, che fanno riflettere. Abbiamo racconti thriller, fantasy, fantascientifici, storici. Le ambientazioni sono le più varie, sia nello spazio che nel tempo, ma ogni brano segue il filo conduttore dell’antologia: le donne pericolose.
So che è inutile ripetere che l’unico racconto che non mi ha soddisfatta è proprio quello da cui mi aspettavo di più, ma purtroppo a causa sua ho rischiato di perdere degli ottimi brani, anche di autori che non conoscevo e che ora ho una tremenda voglia di approfondire. Dunque se il brano d’apertura, quello che dà il titolo italiano all’antologia, non vi piace o non vi soddisfa fino in fondo, se lo trovate (com’è capitato a me) lento e faticoso, non abbandonate la lettura di questa antologia di racconti: ve ne pentireste.
La raccolta nel complesso si merita un buon voto (per la cronaca, ha vinto anche il World Fantasy Award 2014 come miglior antologia), la cui media viene abbassata solo dal racconto di Martin e – RIPETO – non perché sia un brutto racconto, ma soprattutto perché, secondo la mia modesta opinione, non è assolutamente attinente al tema del volume.
Voto: 7,5
[Federica Gaspari]

Incipit
“Chiamare Danza i tetri, turbolenti, sanguinosi eventi di questo periodo appare grottescamente inappropriato. Senza dubbio alcuno, il termine trae la propria origine da un qualche cantastorie. ‘Morte dei Draghi’ sarebbe un nome di gran lunga più sensato.”
Con queste parole si apre La Principessa e la Regina, il nuovo tassello nel grandioso affresco della saga di George R. R. Martin che sta incantando milioni di lettori in tutto il mondo.
La vicenda si svolge circa due secoli prima della storia narrata nelle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” e racconta della terribile guerra civile che dilaniò la famiglia Targaryen alla morte del re Viserys I. Tanto la principessa Rhaenyra, sua figlia di primo letto, quanto la regina Alicent reclamarono il Trono di Spade. La prima per sé, la seconda per il figlio, il giovanissimo principe Aegon.