I robot di La Marmora

di Alessandro Girola - ebook - euro 1,40

1864: Un'astronave-colonia degli alieni Nekton è naufragata sulla Terra, nel cuore dell'Impero Austriaco. Lontani anni luce dal loro pianeta, i Nekton hanno scelto di allearsi con gli Asburgo, ricevendo ospitalità in cambio di tecnologia. Grazie a questo patto, gli Austriaci dispongono ora di mostri guerrieri, di carri corazzati e di altre prodigiose armi con cui sfidare il mondo. Ma non tutti i Nekton hanno accettato la decisione del loro ammiraglio. Una minoranza di alieni, ritenendo tale strategia contraria alle direttive della missione, ha chiesto asilo politico nel vicino Regno d'Italia. La dote che questi disertori han portato con sé è quella dei Giganti: enormi automi pilotabili dagli esseri umani, unico baluardo contro le preponderanti forze nemiche (da amazon.it).

Prima di adesso non avevo mai letto un racconto steampunk ma devo dire che mescolare motori a vapore, armi all'uranio, astronavi e vecchie carabine può davvero creare un cocktail molto divertente. Il merito va ad Alessandro Girola che, con una narrazione semplice e fluida, è riuscito a creare una storia sì fantascientifica ma credibile e storicamente precisa.
Da appassionato di romanzi storici non ho potuto che apprezzare "I robot di La Marmora", leggendolo mi sono venuti in mente robe tipo Independence Day, La Guerra dei Mondi, Cloverfield e i robot di Conan il ragazzo del futuro! Molto carino!
Voto: 7
[Alessandro Balestra]

Incipit
Custoza 24 giugno 1866
La battaglia volgeva al peggio per i soldati del giovane Regno d'Italia.
Nella piana attorno al paese chiamato Custoza, gli Austriaci, che pure avevano subito diverse perdite, oramai avanzano in carica, travolgendo le brigate tricolori in ritirata.
L'ordine di ripiegare era una cosa che molti ufficiali non avevano ben compreso. In fondo, fino a quel momento, la battaglia era stata equilibrata, e gli imperiali avevano sofferto l'impatto coi cavalleggeri italiani, che insistevano nel colpire ai fianchi le divisioni comandate dall'arciduca Alberto d'Asburgo.
Tuttavia, c'era una sottile logica nella scelta effettuata dell'alto comando, anche se in pochissimi la conoscevano, almen fino a quel momento.
Il capitano Goffredo Gambara ricevette l'ordine di mobilitare il suo plotone. Non se lo aspettava più, tanto che quasi disperava di poter entrare in azione.