Extraunione e la societa' degli uomini morti

di Michele Raniero - pagine 223 - euro 16,00 - Edizioni il Ciliegio

Sono passati ventidue anni da quando il presidente di Unione, Zivor Ullman, ha decretato la fine della guerra contro il continente Futura, ribattezzandolo ExtraUnione. Ventidue anni che hanno visto l’affermarsi assoluto di Unione sull’intero pianeta, e la consacrazione del potere di Ullman, di un uomo convinto d’essere un dio. Ma all’improvviso, senza che nessuno potesse prevederlo, Unione viene attaccata e la sua capitale distrutta in un solo mattino. L’impero dominatore della Terra si ritrova in ginocchio di fronte a una potenza straniera sottovalutata che ha tessuto il suo piano di conquista in silenzio, nell’ombra di un mondo in schiavitù alla ricerca di vendetta.

Forse però un’ultima speranza vive ancora, ma alberga proprio in quell’ExtraUnione sottomessa, comandata dalla Società degli Uomini Morti, un’organizzazione clandestina nata nell’odio, che lotta per la rinascita di Futura. Met Roustin dovrà cercare di unire quei due mondi che, a causa dello strano disegno del Destino, sono entrambi suoi (dalla seconda di copertina).
Sorprende piacevolmente l’esordio narrativo di Michele Raniero, un ragazzo molto giovane che possiede un’ottima proprietà di linguaggio e tanta fantasia. La storia, avvincente e senza punti morti durante la narrazione che potrebbero annoiare, è la storia di una guerra tra due mondi, ma è soprattutto il racconto di un eroe che si chiama Met Roustin le cui vicende seguiamo nel libro, consapevoli di quanto esse siano soltanto un preludio per quello che leggeremo nel seguito di questo romanzo. Met, eroico e coraggioso, umile e allo stesso tempo determinato a lasciare un segno del suo passaggio nel mondo, combatte per ricongiungere due realtà dilaniate da una lotta senza precedenti, per farlo si avvale dell’aiuto di un amico speciale, Sam, altro personaggio ben delineato e incapace di farsi dimenticare, un giovane simpatico e geniale, sempre disposto ad aiutare Met e a stargli accanto. Guerra, amicizia e amore, e tante riflessioni sull’importanza della libertà per ogni individuo, sulla possibilità o l’impossibilità di decidere il proprio destino da parte degli uomini, sulla pace e l’unione. Un esordio che mi ha colpito, non soltanto un libro di azione e adrenalina, ma anche una vicenda in cui a dominare sono i buoni sentimenti e l’animo di un protagonista che cerca disperatamente di fare la cosa giusta, pur dovendo optare a volte per scelte dolorose e scendere a compromessi. Veniamo ora alle note dolenti: purtroppo ci sono refusi, qualche errore che andava corretto, un editing non accurato, e questo nonostante la storia meriti, e molto. In generale una lettura consigliata.
Voto: 7
[Alessandra Pagliari]

Incipit
Zivor Ullman, abbandonato su una poltrona con un bicchiere di whisky in mano, attese in disparte che i primi raggi di luce filtrassero fra lo spiraglio delle tende. Aveva aspettato l’alba per fare il suo proclama. Voleva che perfino il sole fosse presente, che gli rendesse omaggio. Dopo vent’anni quel momento era finalmente giunto, e il mondo intero avrebbe assistito alla nascita di un nuovo giorno, di un nuovo impero e di un nuovo dio.