di Marcello Simoni - pagine 348 - euro 9,90 - Newton
Compton
E' il mercoledì delle ceneri dell'anno 1205. Padre Viviën de Narbonne è
costretto a fuggire, braccato da un manipolo di cavalieri che indossano
strane maschere. Il monaco possiede qualcosa di molto prezioso, che non
è disposto a cedere ai suoi inseguitori.
Sono passati tredici anni da quel terribile giorno, quando Ignazio da
Toledo, un mercante di reliquie, riceve da un nobile veneziano
l'incarico di mettersi sulle tracce di un libro rarissimo, l'Uter
Ventorum. Si dice che contenga antichi precetti della cultura
talismatica orientale e permetta di evocare gli angeli e la loro divina
sapienza. Inizia così l'avventuroso viaggio di Ignazio tra Italia,
Francia e Spagna, sulle tracce di un manoscritto che qualcuno ha
smembrato in quattro parti e accuratamente nascosto, proteggendolo con
intricati enigmi. Ma il mercante non è l'unico a volerlo.
Chi riuscirà
per primo a scoprire dove si trova? E cosa saranno pronti a rischiare,
tutti coloro che lo cercano, per svelare i suoi misteri? (dalla seconda
di copertina).
Ho letto questo libro non tanto per la trama nè tantomeno per il titolo
(terribile!) ma più che altro per saggiare con mano se veramente un mio "vicino di
casa" (l'autore abita a 30 chilometri dal mio paese) è davvero
meritevole di aver vinto il Premio Bancarella 2012.
Il libro in sè non è scritto male, tutt'altro, è ben evidente l'accurata
ricerca storica che c'è alla base del romanzo, ma francamente mi
aspettavo qualcosa di meglio, di più memorabile, considerando il tam tam
pubblicitario che ha avuto "Il mercante di libri maledetti".
La storia sa troppo di già sentito: la caccia del libro proibito, gli
enigmi da risolvere, la cospirazione segreta che manipola i potenti
ecc., tutti elementi che sono stati ampiamente sfruttati dagli infiniti
thriller mediaveli/religiosi che sono stati pubblicati in questi anni.
In conclusione un libro abbastanza gradevole ma nulla di più. Mi
piacerebbe vedere Marcello Simoni alle prese con un genere letterario
diverso da questo.
Voto: 6
[Alessandro Balestra]
Incipit
Anno del Signore 1205. Mercoledì delle Ceneri.
Folate di vento gelido sferzavano l'abbazia di San Michele della Chiusa,
insinuando fra le sue mura un odore di resina e di foglie secche, e
annunciando l'arrivo di una bufera.
La funzione verspertina non era ancora conclusa quando padre Viviën de
Narbonne decise di uscire dal monastero. Irritato dalle effusioni di
incenso e dal palptare delle candele, varcò il portale d'ingresso e
passeggiò per la corte innevata. Davanti ai suoi occhi, il crepuscolo
soffocava gli ultimi spicchi di luna diurna.