Racconti fantastici del '900

di Autori vari - pagine 865 - euro 20,00 - Mondadori

Nato dal sogno romantico e portato a compimento dai simbolisti, il genere fantastico si è profondamente trasformato nel Novecento. Molti grandi scrittori vi si sono misurati e questa antologia, curata dal noto specialista Giuseppe Lippi, offre al lettore una panoramica variegata che copre la produzione degli ultimi cent'anni: dagli autori, come Chesterton e Papini, che segnarono il passaggio tra Otto e Novecento, ai moderni Kafka, Chandler, Borges, ma anche ai nostri Calvino, Buzzati e Lucentini; dai maestri dell'horror e della fantascienza come Lovecraft e Bradbury ai postmoderni e contemporanei Ammaniti, Altieri ed Evangelisti (dall'ultima di copertina).

Si sa, le antologie sono sempre una lotteria, di solito ospitano racconti di qualità variabile, opere discrete si alternano con altre meno buone, quindi si è gradevolmente stupiti quando si trovano raccolte come questa dove il livello medio dei titoli è sempre al di sopra la media. "Racconti fantastici del '900" è un tomo massiccio che, nonostante quella parola nel titolo, spesso e volentieri esce dal genere fantastico per esplorare i territori dell'horror. Anzi, a mio parere, sono proprio i racconti più orrorifici a dare più prestigio e qualità all'intera antologia. Oltre ai soliti Kakfa e Lovecraft i migliori sono senza dubbio il gotico "Eppure battono alla porta" di Buzzati, la ghost story "Dalle 2 alle 3 e mezzo" di Franco Lucentini, lo strabiliante "Insetti" di Bradbury, "Vento dal mare" di Curtoni e ovviamente "Zumbi" di Henry Whitehead. Infine godibili e divertenti sono i racconti del trio moderno Evangelisti, Altieri e Ammaniti.
Non fatevi intimorire dalle dimensioni di questo libro, se amate il fantastico (e l'horror) vi assicuro che le pagine scorreranno che è una meraviglia.
Voto: 6,5
[Alessandro Balestra]

Incipit (dall'introduzione di Giuseppe Lippi)
Quando l'attore Terence Stamp arriva a Roma per girare un western felliniano, una misteriosa bambina che gioca a palla comincia ad apparirgli per vie e androni. Lui non sa chi sia, non sa neppure che un giorno la sua testa prenderà il posto della palla e preghiamo anche il lettore di dimenticarlo subito. L'importante è che quella bambina inquietante, capace di comparire e sparire magicamente senza lasciar traccia, faccia nascere in lui il dubbio di essere impazzito. O di aver abusato di alcol e droghe. Oppure... cosa?