Orrore sull'isola

di Mo Hayder - pagine 560 - euro 8,90 - Tea

Joe Oakes, giornalista, e quindi scettico fino al midollo, è certo che ci sia una spiegazione razionale per qualunque avvenimento "soprannaturale". Così, quando sente parlare di un mostro mezzo uomo e mezzo bestia avvistato su un'isoletta della costa scozzese, non può che decidere di andare a verificare di persona. Perchè la comunità religiosa che vive sull'isola è stata accusata di satanismo? Che fine ha fatto il loro capo, quello strano Malachi Dove che tempo addietro Joe aveva incontrato e sbugiardato pubblicamente e che da allora gli ha giurato eterno odio? E chi è - o meglio, cos'è - quella strana creatura di cui nessuno vuole parlare?

Quella che sembrava un'inchiesta come tante si trasforma per Joe in un incubo senza fine, dentro il quale la sua vita professionale e sentimentale vanno a rotoli, mentre le morti misteriose, sempre più frequenti intorno a lui, sembrano far parte di un disegno criminale in cui non c'è nulla di casuale, nè di soprannaturale (dall'ultima di copertina).
Avevo letto recensioni contrastanti di questo libro, giudizi perlopiù negativi, ma ugualmente mi sono lasciato tentare dalla bella copertina, dal prezzo scontato e probabilmente dalle atmosfere scozzesi alla Lochness. E devo dire che le mie aspettative sono state in parte soddisfatte, "Orrore sull'isola" è un thriller ben costruito e scorrevole, Mo Hayder è bravissima a catturare l'attenzione del lettore fin dalle prime pagine. Quando Oakes approda sull'isola in cerca di un mostro della cui esistenza c'è solo un filmato amatoriale sul web (vedi Lochness appunto) la tensione è palpabile e la voglia di scoprire se la creatura sia una bufala o meno è incontrollabile. Non mi è dispiaciuto nemmeno il finale forse perchè può essere interpretato in vari modi.
Voto: 6,5
[Alessandro Balestra]

Incipit
Il campanello d'allarme mi scattò in testa la prima volta quando il locandiere e il pescatore d'aragoste mi mostrarono quello che il mare aveva gettato sulla spiaggia. Diedi un'occhiata alle onde che si frangevano e in quel momento capii che smascherare la beffa dell'Isola dei Porci non sarebbe stato una tranquilla passeggiata come pensavo. Per alcuni minuti non dissi niente di particolare, rimasi lì, probabilmente a grattarmi la nuca e a guardare, perchè una cosa del genere... bè, non può non farti pensare, no?