Il marito

di Dean Koontz - pagine 358 - euro 18,50 - Sperling & Kupfer

“Mitch riceve una telefonata misteriosa da parte di un uomo che sostiene di avere rapito Holly, sua moglie. In cambio della liberazione della donna vuole un’ingente somma di denaro, che Mitch non ha e che deve trovare a tutti i costi. Si innesca una corsa contro il tempo in cui non c’è spazio per la paura e per gli scrupoli. Riuscirà il marito a salvare sua moglie Holly?”
Dean Koontz è un vero maestro della tensione, e questo libro ne è la prova. “Il marito” riesce nella difficile operazione di tenere incollato il lettore alle pagine senza concedergli un solo minuto di respiro, nonostante la storia sia piuttosto banale. Lo stile è scorrevole e accattivante, e la trama semplice consente di focalizzare tutta l’attenzione sulle caratteristiche dei personaggi che sono davvero ben tratteggiati.

Il protagonista, Mitch, è un uomo sereno che conduce una vita normale con la moglie Holly, che ama da morire; i due sono il ritratto della coppia ideale. Un giorno la donna viene rapita da un’organizzazione criminale che pretende un riscatto, se l’uomo non troverà il denaro i rapitori uccideranno la tanto amata Holly. Il mondo di Mitch, fino a quel momento fatto di sano lavoro e passeggiate sotto il sole, crolla all’improvviso: capisce di avere a che fare con dei malviventi capaci di tutto che cercano di terrorizzarlo senza concedergli tregua. Può un uomo buono e che non riuscirebbe probabilmente nemmeno ad uccidere una mosca trasformarsi per cercare di trarre in salvo la moglie? Riuscirà Mitch a farsi gioco di un nutrito gruppo di criminali molto male intenzionati e senza scrupoli? A metà romanzo (ci arriverete senza nemmeno accorgervene) vi renderete conto che ci sono tante, moltissime forzature usate da Koontz per creare una storia avvincente: il protagonista riesce infatti a fare cose umanamente impensabili ed è assistito dalla fortuna in ogni momento, beato lui. Tutto sommato il libro mi ha divertito e mi è piaciuto, le uniche note dolenti sono, a mio avviso, un finale un po’ troppo banale e soprattutto la prevedibilità di quel che accade nel corso della storia: non sono rimasta affatto sorpresa dall’evolversi della trama, e questo mi ha tolto un po’ di piacere durante la lettura. Nel complesso assolutamente consigliato.
Voto: 7
[Alessandra M. Pagliari]

Incipit
“Che cosa faresti per amore?
Nel momento stesso in cui si nasce si comincia a morire. Gli uomini di solito non si accorgono del paziente corteggiamento della Morte finché, anziani e gravemente malati, la scorgono seduta al loro capezzale”