di Gianluca Purgatorio - pagine 92 - euro 12,00 - 0111 Edizioni
"Solo quattro mura" è una raccolta di sei racconti di Gianluca Purgatorio aventi come filo conduttore la Morte e la paura derivante da essa. I vari personaggi sono costretti a guardare in faccia il proprio destino e ad accettare l'inevitabile, l'unica scelta che è data è il modo di affrontarlo. La Morte non fa sconti e crea intorno a noi una prigione da cui non si può evadere, una prigione in cui tutti sono rinchiusi e anche se il risultato finale sarà lo stesso, ognuno vi giungerà attraverso vie differenti.
Ne "Il dottor K" un uomo si risveglia incatenato su un letto in una stanza
buia, non ha memoria del suo passato e l'unico che potrebbe aiutarlo è
un misterioso dottore sul cui camice vi è la lettera K.
Ne "Il misterioso caso del signor Smith" assistiamo al dramma di un uomo
che una mattina si accorge che sotto la pianta del suo piede è incisa
una data e per quanti sforzi faccia, non riesce a cancellarla.
"L'incontro" è una singolare partita a carte fra personaggi che hanno
consacrato la loro esistenza alla Madama con la falce.
Ne "L'immortale" vi è un uomo perseguitato da un misterioso individuo a
causa di una maledizione.
"Inchiesta su un male oscuro" è probabilmente il più angosciante dei
racconti: Brian O'neill è un ragazzo con una gran voglia di vivere, ma
giorno dopo giorno si indebolisce sempre più a causa di una malattia che
i medici non riescono a curare.
"Giocattoli" è il curioso caso del signor Iverson che un giorno si sveglia
in una soffitta e scopre che i giocattoli rinchiusi lì hanno il potere
di parlare.
La scrittura di Gianluca è molto curata, riesce a descrivere molto bene
luoghi e situazioni, tuttavia se devo riscontrare un difetto è nella
volontà di ricercare sempre un finale a sorpresa a scapito dell'armonia
del pezzo: ecco quindi che spesso si ha la sensazione di un colpo di
scena, che tale non risulta, troppo staccato dal resto della storia e
scritto con troppa fretta. Difetto comune per gli scrittori alle prime
armi e che sicuramente verrà eliminato con la classica cura: scrivere,
scrivere e scrivere.
Se l'autore raggiunge la sufficienza, non posso promuovere però la casa
editrice. Ho sempre apprezzato la 0111 Edizioni per il coraggio di
scommettere sui giovani autori italiani e per l'opportunità che dà loro
in un campo così difficile come l'editoria italiana. Tuttavia una
tiratina d'orecchi per questo volume bisogna farla, perché l'editing è
davvero poco curato e soprattutto nelle parti in corsivo, vi sono errori
di battitura elementari che non possono e non devono sfuggire a chi fa
questo mestiere. Un po' più d'attenzione quindi è necessaria, anche
perché il lettore paga e, in questo caso non poco, merita di avere tra
le mani un prodotto più curato.
Il voto finale è quindi una media fra Gianluca e la casa editrice.
Voto: 5
[Nanny Ranz]
Incipit dal racconto "Il dottor K"
In un tempo che non c'è dato sapere e in una zona del mondo preclusa a
qualsiasi sguardo, persino a quello di Dio, un uomo, affogato nell'oblio
dei ricordi di ogni creatura vivente, stava per intraprendere il viaggio
più lungo della sua vita, ignaro però dell'incubo che lo attendeva e di
un destino, a sua insaputa, già segnato da altri.
Il suo corpo, di un uomo longilineo sulla quarantina, giaceva in una
stanza rettangolare, assopito su un lettino di ospedale in ferro zincato
non troppo stabile. Nudo.