di Emiliano Maramonte - pagine 104 - euro 12,00 - 0111
Edizioni
E’ la storia di un bambino che vive un coma vegetativo dopo essere
scampato ad un incendio, salvato da un misterioso individuo che ha perso
la vita nel tentativo riuscito.
Portato il bambino in salvo, il misterioso salvatore muore
misteriosamente.
La storia è vista attraverso gli occhi di una madre che affronta un
periodo difficile delle propria vita. Il figlio è in coma, e la madre si
interroga sui misteriosi avvenimenti al limite del paranormale.
Lingue di fuoco partiranno dalla cantina dove un medium rivela una
presenza maligna: e chi è la misteriosa Fedora che vede oltre
l’immaginabile?
Ci sono tutti gli ingredienti di un classico noir horror, che ci arriva
dalla penna dell’ormai navigato scrittore Emiliano Maramonte. "Così muore
il fuoco" è il settimo romanzo dello scrittore, e questo ultimo racconta
esce a dodici anni di distanza dalle prime collaborazioni dello stesso
con un testata giornalistica. Dal 1999 cattura l’interesse di talent
scout, riviste e case editrici: nel 2001 esce il suo primo romanzo "I
volti dell’ignoto".
Emiliano Maramonte ha già pubblicato le antologie "Isole di paure",
"Ragione e caos", "I volti dell’ignoto", oltre al romanzo noir "I bordi
taglienti del buio": si definisce in una intervista un narratore breve,
e motiva ciò affermando che in questo modo può avere un maggior
controllo della trama e dei personaggi, oltre che della coerenza interna
delle vicende.
A suo avviso, “Scrivere romanzi di un certa consistenza, invece,
significa scendere a patti con la creatività e la razionalità. Voglio
dire che quando si ragiona sulla lunga distanza la creatività deve
essere, diciamo così, ammaestrata per evitare discrasie o ingenuità
nella storia che si sta raccontando. Nella narrativa breve, al
contrario, si può avere una visione d’insieme più immediata e la
creatività può esprimersi senza particolari limitazioni. In secondo
luogo, mi piace scrivere soprattutto racconti perché... sono pigro e
impulsivo e provo sin da subito il desiderio di vedere l’opera
conclusa!”
Secondo quanto Maramonte racconta nella stessa intervista, rincorriamo
nuovi punti di partenza, nuovi stimoli letterari mentre seguiamo una
costellazione di punti di arrivo, di approdo. Si dichiara influenzato
dalla scrittura di Dean Koontz, che per lo scrittore rappresenta
qualcosa di magico e ne fa un maestro del thriller horror.
Voto: 7
[Michele Venturini]
Incipit
Il fuoco divorava la casa. Fiamme folli salivano al cielo attraverso le
finestre esplose. I pompieri sferzavano i getti d’acqua come fruste
magiche per domare un mostro mitologico.
Gli occhi le bruciavano. Angela era terrorizzata. “Dovete tirarlo fuori”
gridava a chiunque indossasse una divisa.
“Stiamo facendo tutto il possibile” la rassicurò distrattamente un
pompiere, mentre seguiva con lo sguardo gli spostamenti dei colleghi.
Ad Angela sembrava tutto irreale, una grande farsa. Non sta accadendo
veramente, pensò.
Due idranti furono spenti. Ne restava in funzione uno solo.
Giacomo dov’è?