di Salvo Toscano - pagine 202 - euro 13,00 - Dario Flaccovio
Nel racconto Sangue del mio sangue, di Salvo Toscano ritroviamo come protagonisti del racconto i fratelli Corsaro, l’uno,
Fabrizio, cronista di cronaca nera, l’altro, Roberto, avvocato civilista
che difende in aula indagati di mafia, gli stessi che il fratello
Fabrizio denuncia nei propri articoli scottanti di cronaca nera,
sfidando le omertà locali.
Ritroviamo i fratelli, nel senso che chi conosce già la penna di Salvo
Toscano sa di questi due fratelli antitetici, diversi certo, ma simili
nella difficoltà di dare piena espressione al profondo io. Ciò che li
accomuna è che hanno perso il padre ancora giovani, come potranno
rilevare i lettori attenti alla saga. Roberto Corsaro, è il più grande,
e forse il più adulto; è in procinto di diventare padre per la seconda
volta, e esprime con ipocondria malanni immaginari. Fabrizio è un
viveur, e rifiuta l’idea di un matrimonio come legame stabile.
I racconti di Toscano si svolgono a Palermo, dove lo scrittore vive
tutt’ora:
in "L’enigma Barabba", un’anziana signora veniva trovata assassinata, e
c’è un forte indizio sulla badante; la cui sorella si intreccerà con la
vita di penalista dell’avvocato Roberto. L’accusa per la badante è
omicidio a scopo di rapina.
Fabrizio si appassionerà al caso come giornalista, per la macabra morte
di un sacerdote: nella religione ci sarà la chiave di volta.
Nel presente romanzo "Sangue del mio sangue" troviamo ancora un omicidio:
anche questa volta un mistero che tale rimane fino alla fine del
romanzo, quando si svela in un susseguirsi di scene con taglio
cinematografico.
E anche in questo nuovo racconto di Salvo Toscano troviamo i fratelli
Corsaro, il penalista sempre ipocondriaco e alle prese con mille
problemi, ora che la moglie, felicemente sposata, sta per avere un
secondo figlio.
Fabrizio è invece anche qui un incallito latin lover, ma forse si
innamorerà per la prima volta.
Il romanzo ‘in odor di mafia’ si svolge dunque nei pressi di Palermo, in
un paesino delle Madonie, durante la campagna elettorale dei candidati
sindaci.
Le vita dei due fratelli si intrecciano più volte nello sfondo del
delitto, con background di vita vissuta diversa: Fabrizio, il cronista
incontra una ragazza estroversa, e sembra innamorarsi per la prima volta
dopo molte avventure inconcludenti; Roberto ha già l’amore della sua
vita e sposa ed è in attesa del secondo figlio.
Nel romanzo un amministratore comunale del settore edile viene ucciso in
un agguato: chi ha avuto un litigio con lui, ed è un esponente pubblico
è il primo sospettato.
E’ una critica della borghesia palermitana, fatta in chiave moderna, che
descrive la corruzione della sottile linea di demarcazione tra la
criminalità organizzata e la politica amministrativa.
Voto: 8
[Michele Venturini]
Incipit
La routine è capace di uccidere i grandi amori. Me l’ero
sentito dire tante volte. Per lo più da donne che mi usavano per
assestare il colpo di grazia alle loro boccheggianti relazioni. Poi era
arrivato il giorno in cui lo avevo sperimentato sulla mia pelle. E non
era stato un bel giorno.
Sono un egocentrico bastardo e di questo, a trentacinque anni suonati,
ho ormai preso atto. Eppure, persino un gaudente come il sottoscritto un
grande amore l’ha avuto. Con alti e bassi, certo, ma senza mai metterlo
in discussione.