di Stephen King - pagine 619 - euro 6,00 - Sperling & Kupfer
Com'è fatto il mondo segreto di uno scrittore strapremiato, adorato dal pubblico e dalla critica? Per venticinque anni Lisey è stata sposata al celebre Scott Landon. Un lungo, stupendo matrimonio con lui - un uomo meraviglioso ma complicato, con una tara nel sangue - e con l'universo di lui, una dimensione proibita ai normali, piena di cose fantastiche ed esaltanti, ma anche letali; di forze che possono risanare o uccidere, in virtù di leggi incomprensibili; il rifugio di un artista geniale e precoce, un Eden vigilato da un serpente inesorabile.
Laggiù ci sono colline viola, mari al tramonto, ombre vaganti,
tombe, e la "pozza delle parole", cui attingere a piene mani per creare e
illudere... Però ora Scott è morto e la vita di Lisey è uguale a quella di tante altre.
Il libro si svolge nel prosaico Maine, dove lei affronta il triste compito di svuotare il
gigantesco studio del marito, con la sua mole di manoscritti. Un gesto innocente, ma che
può scatenare le reazioni inconsulte di certi fan un po' particolari. E non è tutto.
Impegnata da una parte a difendersi dagli assalti alla sua persona, Lisey si rende conto,
su un altro fronte, di essere come una porta lasciata aperta su quell'altro mondo ai
confini tra ragione e pazzia... già intravede - negli specchi, nelle superfici lucide -
il muso dell'essere che ha popolato gli incubi del marito, che ora viene per lei (da
bol.it).
Dopo i vari "Misery" e "Mucchio d'ossa", Stephen King torna
nuovamente a parlare di una tematica a lui particolarmente cara: gli scrittori. "La
storia di Lisey" descrive appunto la vicenda di Lisey, una donna di mezza età
vedova di Scott Landon, un uomo molto speciale, non solo per via del suo grande talento
come romanziere ma anche per altre sue caratteristiche molto particolari, alcune delle
quali assai inquietanti. Il libro si dipana attraverso un complesso intreccio tra
flashback e storia presente, dove i ricordi più dolorosi e oscuri di Lisey, piano piano,
tornano a galla come vecchi cadaveri nascosti nelle profondità di un lago. Piano piano è appunto la peculiarità principale di quest'opera: inizialmente il ritmo della
narrazione è lento con King che semina qua e là indizi all'apparenza casuali, ma poi il
tutto acquista velocità, arriva l'horror, l'atmosfera si fa accattivante e ogni elemento
va a collocarsi nella giusta posizione. In conclusione "La storia di Lisey"
ingiustamente sottovalutato, da gustare con calma e pazienza.
Voto: 7
Incipit
Agli occhi del pubblico le mogli degli scrittori popolari sono quasi invisibili e
nessuno lo sapeva meglio di Lisey Landon. Suo marito aveva vinto il Pulitzer e il National
Book Award, ma Lisey aveva rilasciato una sola vera intervista in tutta la sua vita. Era
stato per la nota rivista femminile che pubblica la rubrica "Sì, sono sposata con lui!".
Aveva dedicato metà delle cinquecento parole dell'articolo a spiegare che il suo
vezzeggiativo faceva rima con "Si-si". Quasi tutto il resto riguardava la sua
ricetta di roastbeef a cottura lenta. Sua sorella Amanda aveva commentato che la
fotografia allegata la faceva sembrare grassa.