L'iniziato di Agarthi

di Davide Trombini - pagine 483 - euro 19,50 - Il Filo

Robert Cavaliere, il protagonista di questa corposa avventura, fuggito dall’Italia verso Londra con la madre dopo la morte del padre, è insegnante presso una scuola londinese. E sarà proprio all’interno di questo istituto che a seguito di un banale incidente egli si ritroverà immischiato, suo malgrado, in un’avventurosa e sconvolgente ricerca. Tutto ha inizio con una strana sequenza di numeri e da una pergamena: da lì si ritroverà in contatto con un gruppo di ricerca scientifico americano, un contatto che secondo gli stessi scienziati non sarebbe mai dovuto avvenire; per questa ragione, forse, loro decidono di coinvolgere Robert in una ricerca.

Egli si recherà immediatamente negli Stati Uniti, nella sede centrale del loro istituto, ma un terribile incidente costringerà lo stesso Robert a fuggire assieme ad una scienziata, Sharon Lake, da qualcuno che tenta di ucciderli. Che cosa ha scoperto Robert Cavaliere di così importante? Il dott. Pride, colui che è a capo dell’istituto di ricerca, verrà loro in soccorso in un modo del tutto originale, facendoli partecipi di alcune fondamentali informazioni che li faranno partire immediatamente per l’Italia. Qui dovranno affrontare una sequenza di incredibili avventure per tentare di comporre un puzzle costituito da enigmi, tecnologia, storia mista a leggenda, verso quello che sembra apparire sempre più come un vero e proprio rito di iniziazione massonica. Eppure, mano a mano che la storia coinvolge il lettore in nuove e sempre più sconvolgenti spiegazioni e interpretazioni della storia che ci circonda, ci ritroveremo faccia a faccia, forse, con le radici stesse della nostra vita. E così, Robert e Sharon, a cui si unirà in seguito Sergio Gambale, detto Gamba - un amico italiano di Robert - si ritroveranno ad attraversare mezza Italia e non solo, inseguiti dall’Fbi, dalla polizia italiana e da un misterioso personaggio in nero, nella speranza di raccogliere tutti gli indizi necessari per capire e forse scoprire che cosa sia questa misteriosa “Fratellanza” che a volte sembra favorevole alla loro ricerca mentre altre volte sembra ostacolarli, per giungere infine all’enigma più grande: l’Agarthi.
Con questo romanzo Davide Trombini coinvolge il lettore in una storia densa, sapientemente costruita, ricca di interpretazioni sulle maggiori e più importanti domande che l’uomo da sempre si pone, mantenendo viva la sua attenzione con una sequenza di incredibili colpi di scena e stuzzicando sempre più la sua curiosità per giungere ad una finale agognato quanto mai inaspettato!
Voto: 8
[Diego Matteucci]

Incipit
L’adepto fece cessare la vibrazione del suo cellulare e rispose alla chiamata, giunta puntuale come da accordi presi.
La voce lontana del suo interlocutore gli dettò un codice numerico e l’adepto l’annotò con una matita sulla plancia metallica del vibrante dispositivo assemblato davanti a sé.
«Con questo codice potrai ascoltare in tempo reale l’andamento della sperimentazione e renderti conto se la nostra macchina funziona» disse la voce in tono solenne.
L’adepto annuì, come se la persona con cui stava parlando al telefono fosse innanzi a lui e potesse vederlo.
«La macchina è appena entrata in funzione...» affermò l’adepto.
«... il segnale di disturbo è già nell’aria. Se le coordinate fornite dal nostro contatto sono tutte giuste, l’esperimento fallirà».
Dal microfono, l’adepto udì il rumore sommesso di un sospiro.
«Dovrà fallire. Altrimenti per noi saranno guai seri. Inoltre, ho il forte presentimento che il nostro contatto in Nevada corra un grave pericolo.
«E’ il momento di acquisire un nuovo seguace. Contatta la persona che hai segnalato: le tre prove che dovrà affrontare già sono state allestite».
Il dialogo finì così, senza saluti o raccomandazioni e la comunicazione si troncò seccamente con un crepitio.
L’adepto intascò il cellulare e riprese il suo lavoro, chiuso in un’angusta stanza, celata nel ventre di un edificio pubblico, dove l’unico fioco albore proveniva dal quadro acceso di un monitor.
Una volta uscito da quel luogo tenebroso, doveva svolgere un ultimo compito: cercare un uomo, ovvero, l’ignaro prescelto a cui mostrare la via per diventare membro della Fratellanza. L’adepto non immaginava certo che il prescelto si sarebbe fatto vivo da solo, risparmiandogli, così, la fatica di cercarlo.