Il drago del male

di Peter Straub - pagine 502 - Sperling Paperback

Nella lussuosa Hampstead, cittadina che sorge nella periferia di New York, vivono grossi imprenditori e famiglie agiate. Tutto scorre tranquillo fino al giorno in cui una tragica serie di omicidi sconvolge l'intera comunità. Ma questo è solo l'inizio, nessuno infatti sa che un'entità malvagia, antica quanto la stessa Hampstead, si è risvegliata per riportare l'orrore e il caos sulla terra.
Come "It" di Stephen King anche il "Il drago del male" racconta la storia di un'entità malvagia che periodicamente prende di mira una città, in questo caso però Peter Straub ha anticipato di qualche anno l'opera di King.

La prima parte del libro è assai avvincente, malgrado ci siano parecchi personaggi, forse troppi, da seguire; le ultime 100 pagine invece ci riservano un eccesso di "fantastico": morti viventi, fantasmi, creature volanti, draghi, di tutto e di più. A mio parere l'autore ha abusato di questi elementi esoterici e soprannaturali, tanto da renderli quasi noiosi.
Se Straub li avesse dosati con maggiore cura il libro ne avrebbe giovato. Voto: 6,5

Incipit
1962-1963
Stony Baxter Friedgood considerava i suoi sporadici adulteri semplici avventure. Rimorchiare un uomo facendogli credere di essere lui il conquistatore rendeva più eccitante la sua vita, la riportava ai tempi in cui, ventenne, era studentessa a Scripps-Claremont. E poi quelle avventure non facevano che bene al suo matrimonio. Al college aveva abbindolato quattro ragazzi e solo uno di loro, un certo Leo Friedgood, iscritto al corso di specializzazione in matematica, aveva scoperto l'esistenza degli altri. Leo avev trovato divertente la sua riservatezza e buffo il suo soprannome goliardico. Solo dopo alcuni mesi Stony aveva toccato con mano fino a che punto quell'aria divertita nascondesse una gran voglia.
Lo aveva sposato dopo il conseguimento del diploma: niente corso di perfezionamento per Stony e fine degli studi per Leo, il quale si era tagliato la barba, aveva indossato giacca e cravatta e si era trovato un posto alla Telpro Corporation, che aveva un ufficio a Santa Monica.