I guardiani del giorno

di Sergej Luk'janenko, Vladimir Vasilev - pagine 459 - euro 17,00 - Mondadori

La tregua tra le Forze della Luce e quelle delle Tenebre è in pericolo. Un certo numero di eventi fuori controllo sta minando l'equilibrio faticosamente costruito nei secoli. La strega Alisa, privata momentaneamente dei poteri, va in una colonia per bambini con l'intento di recuperare le forze usando i loro incubi, mentre il mago della Luce Igor si trova sul luogo per lo stesso motivo. Intanto un nuovo mago sconosciuto a tutti fa la sua comparsa a Mosca, e un potentissimo Artiglio viene trafugato dai sotterranei dell'Inquisizione.

Edgar, avvocato delle forze delle Tenebre e mago a sua volta di una certa esperienza, scopre di essere una pedina nel gioco di Zavulon, che non esita a sacrificare la sua stessa amante per perseguire i suoi scopi.
Mosca è una suggestiva cornice per la lotta secolare che impegna gli Altri. Da sempre i Maghi della Luce e quelli delle Tenebre si combattono nel Crepuscolo, ad un passo dalla vita che gli umani conducono ignari. E se nel precedente volume le forze in gioco venivano attivate attraverso l'uso del Gesso del Destino, adesso l'Artiglio di Fafnir, potente drago leggendario antagonista di Sigfried, è l'elemento attorno cui ruotano gli eventi. Alisa è la prima pedina ad esser mossa, e presto sacrificata ad un fine di cui scopriremo l'entità solo nell'ultima pagina di questo avvincente romanzo. Il tutto è raccontato in tre storie, progressive e interconnesse, e al lettore è lasciato il compito di collegare i fili degli intrighi che, come il Crepuscolo stesso, hanno più di un livello. Zavulon, capo dei Maghi delle Tenebre apre le danze e Geser, che conduce i Maghi della Luce deve fare di tutto per impedire al potente antagonista di prendere il sopravvento.
Secondo volume della saga fantasy più famosa della nuova Russia, "I guardiani del giorno" ci racconta ampliandole le gesta dei protagonisti de "I guardiani della notte". Anton e Svetlana sono al centro della storia in cui il potente Zavulon intesse un intrigo su più livelli, che coivolgerà Geser in persona e la piccola setta dei Custodi di Fafnir. Il fine ultimo del Mago delle Tenebre è risvegliare un grande antagonista da scatenare contro Svetlana, potentissima Maga destinata a generare il nuovo Messia della Luce. Mentre le ricerche dell'Inquisizione si concentrano sulla setta che custodiva in precedenza l'Artiglio di Fafnir, un nuovo Mago delle Tenebre appare dal nulla, richiamato in città e si trova misteriosamente presente ogni qual volta viene commesso un reato ai danni di Altri. Gli eventi si accavallano veloci e, nel frenetico inseguimento, i Grandi Maghi non potranno che sacrificare i loro soldati migliori.
Sergej Luk'janenko e Vladimir Vasilev ci portano in un universo in cui non solo la magia esiste, ma determina i destini degli ignari umani, che vivono intere vite senza mai sospettarne l'esistenza.
La Russia contemporanea è il campo di battaglia dei protagonisti, mentre l'azione che coinvolge addirittura l'Inquisizione, si sposta nel centro Europa, in una Praga giustamente famosa per le sue implicazioni magiche.
Saga giunta ormai al quarto volume, questa originale e chiassosa visione di un mondo parallelo conta moltissimi fans in tutto il mondo. Le pittoresche caratteristiche culturali la contraddistinguono inequivocabilmente, donando alla storia una freschezza ed un'impeto che travolgono il lettore senza dargli il tempo di soffermarsi, in una corsa frenetica verso un epilogo che cambierà per sempre la nostra idea di magia.
Voto: 6
[Anna Maria Pelella]

Incipit
Il portone non prometteva nulla di buono. Il citofono col codice all'entrata aveva smesso di funzionare, e per terra c'erano mozziconi di sigarette da poco prezzo. L'ascensore era tappezzato da graffiti e oscenità e qualcuno aveva meticolosamente coperto i tasti di chewing-gum, ormai impietrito. La porta dell'appartamento era come quella dell'entrata: d'epoca sovietica, squallida, in similpelle, con inchiodate sopra cifre sbilenche in alluminio.
Natascia esitò un istante prima di suonare il campanello. Era assurdo coltivare delle speranze, andando in un posto simile. Se era rimbecillita al punto da ricorrere a dei maghi, avrebbe dovuto almeno cercarli sui giornali, o attraverso le televisioni e la radio. Un centro serio, veggenti di professione con tanto di diploma internazionale. Era comunque una fregatura, ovvio. Ma l'atmosfera sarebbe stata più gradevole e l'affidabilità maggiore. Quanto meno non sarebbe finita in quel tugurio di pezzenti.
Tuttavia suonò.