L'altalena

di Autori vari - pagine 164 - euro 9,90 - Edizioni XII

Ebbene sì, siamo alle solite, direte voi: una raccolta di racconti “horror”. Come dite? La solita, tipica, insipida marmellata del già visto e del già sentito?
Non proprio.
Diciamo subito che chi vi scrive fa parte della ciurma degli autori, ma per rimuovere un eventuale pregiudizio nelle parole che seguono, diciamo anche che molti degli autori, li potete “assaggiare” cercandoli tra le pagine dei racconti di questo sito.
E c’è un altro punto che va chiarito prima di parlare dei racconti: la genesi della raccolta.

Il criterio di scelta non ricade nel solito concorso, spesso gratuito, organizzato “ad hoc”, né su unica competizione letteraria dalla quale pescare i pezzi migliori. Se fosse così è inevitabile che si finisca per ottenere quello che sembra un marchio di fabbrica delle raccolte undergroud: un paio di pezzi buoni, un paio sufficienti e il resto, a scalare, fuffa della peggior specie, con tanto di errori, refusi e sagra delle frasi fatte e delle “d” eufoniche in sovrappiù.
Con “L’altalena” si esce da questo clichè.
Ma va’ là, direte voi. Eppure è così e c’è anche un perché. I racconti che “dondolano” su questa altalena provengono dai racconti premiati nei concorsi de LaTelaNera.com e non uno, bensì tre concorsi, con temi e lunghezze differenti. Ecco perché quel che si è pescato ha una natura più vicina a “il meglio di” piuttosto che una natura da “il meno peggio”. Seconda doverosa precisazione riguarda un lavoro di editing, svolto dalla casa editrice XII, in collaborazione con gli autori, che ha staccato completamente i racconti dal concorso per cui erano nati, eliminando i suddetti difetti formali e migliorandoli nella sostanza.
Tutti i racconti piaceranno, quindi? No, anzi, è quasi sicuro che ogni lettore avrà le sue preferenze e ci saranno dei brani che lo lasceranno perplesso. Una tara fisiologica dei lavori di “best of” che, come quest’antologia, presenta una serie di stili e sottogeneri quanto mai variegata. Pur rimanendo all’interno del mai ben definito “genere horror” o forse, sarebbe ancora più appropriato dire, del “fantastico” (in senso ampio, of course), si passa dai racconti erotici ai quelli ironici, dai classici archetipi orrifici agli orrori più reali, il tutto con brani che si alternano in brevi e più lunghi.
È logico, quindi, che un lettura unitaria porti a valutare in modo simile opere che avevano, all’origine, obiettivi e stimoli ben diversi. Ecco perché, ed è una critica, una diversa disposizione dei pezzi, che magari esplicitasse anche il contesto che li ha generati (MortErotica, 666passineldelirio, NellaTela!, NeroPremio) avrebbe forse giovato alla lettura.
Quel che conta, e non è merito di nessuno, ma una semplice constatazione, è che tutti i racconti si basano su un’idea, bella o brutta che sia. Potranno piacere o meno, ci si troverà più o meno in linea con il modo di percepire il “fantastico” di ogni autore, ma difficilmente si potrà dire che un racconto è “vuoto”.
Dopo queste lunghe, ma necessarie premesse, basta poco per descrivere l’antologia. Agli autori che hanno vinto i concorsi della Tela Nera (Giuseppe Agnoletti, Simone Corà, Luca Di Gialleonardo, Chiara Fazzi, Andrea Franco, Samuel Marolla, Giuseppe Pastore, Marica Petrolati, Raffaele Serafini, Fabrizio Vercelli) vanno aggiunte due guest star (Daniele Bonfanti, direttamente dalle edizioni XII e Dario Gulli, da Horror Show) e un racconto del curatore della raccolta, nonché webmaster de LaTelaNera.com, Alessio Valsecchi.
Passando brevemente ai racconti, e ribadito che ognuno avrà le sue preferenze, è impossibile non citare “Lei” di Chiara Fazzi, che mescola in modo perfetto orrore, erotismo e suspense, seguito a ruota dagli ottimi pezzi di Daniele Bonfanti con la sua “Ouverture per l’altalena” e di Alessio Valsecchi che con “Il sottoscala” riesce a raccontare la crisi di ispirazione di uno scrittore senza scadere nella banalità.
Lavori più che discreti, poi, nell’erotico “L’eletta” di Andrea Franco, con lo zombi ballerino di “Salsa es vida” di Giuseppe Pastore e “Nella mente di Marlene” di Fabrizio Vercelli, con una nota di merito per la scrittura elegante di Marica Petrolati (“Progenie” e “L’estate dei miei sedici anni”). Divideranno senz’altro il giudizio dei lettori, invece, racconti come “Una notte al Ghibli” di Samuel Marolla e il mix tra orrore e comicità di Simone Corà.
Il giudizio, quindi, non può che essere positivo. Non sarà un capolavoro, certo, ma nel mare indistinto delle raccolte underground, questa è un’isola tra le più dignitose a cui potete approdare.
Voto: 7
[Gelostellato]

Incipit (dal racconto “Ouverture per l'altalena” di Daniele Bonfanti)
Percorsi di ruggine scavavano piccole forre nelle sbarre del telaio. Attraverso le foglie della siepe - che isolava l'altalena dal resto del parco - lame distorte di luce sfumavano sul metallo in ombre grottesche e cangianti.
Antonio non aveva mai visto un'altalena così grossa.
E nera.
Si avvicinò, il viso arrossato per la corsa, dopo aver gettato un'occhiata alle sue spalle. Aveva distanziato la madre di qualche decina di metri.
Le sue mani sfiorarono le catene robuste, che mandarono un breve cigolio, mentre il sedile ondeggiava piano.
Odorava di metallo vecchio.
Sorrise. Fu a bordo.
«Antonio!» La voce di sua madre, da dietro la siepe.
Si spinse con le gambe, osservando la barra orizzontale sopra la sua testa, dove si susseguivano una serie di solchi paralleli - come se qualcuno avesse voluto incidere un messaggio con un coltello, mettendosi in piedi sul sedile. Ma non fosse riuscito a inscrivere altro che delle "i".
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