di Adele Patrizia D'Atri - pagine 80 - euro 10,50 - Lulu
Adele Patrizia D'Atri ama l'horror. È la prima considerazione che mi è
venuta in mente dopo aver letto questo libricino, antologia di alcuni suoi racconti. Lo
ama e questo sentimento traspare da ogni singola pagina.
Detto questo, possiamo passare a un'analisi dettagliata dell'opera in questione. È
un'antologia e inevitabilmente presenta una particolarità di tutte le opere simili:
l'eterogeneità. Siamo di fronte a un'alternanza di racconti validi e originali e altri un
po' meno riusciti, il cui aggettivo più calzante è forse scontati. Non è certo una
novità, è logico che sia così, non esiste autore che vi sia sfuggito.
La D'Atri ci apre
le porte del suo mondo, popolato da assassini della porta accanto, da mostri che si
nascondono dietro le fattezze della normalità, pronti a togliersi la maschera solo nel
momento in cui devono uccidere. È forse questo il messaggio più forte lasciatoci
dall'autrice: l'omicidio non viene narrato come un fatto esterno, freddo e
incomprensibile, ma come una naturale conseguenza dell'essenza delle gente, del suo
processo di decadimento, della sua necessità di uccidere come completamento del suo
dramma interiore.
Lo stile è molto surreale, non sempre di facile comprensione a una prima lettura. Bisogna
prestare molta attenzione alle parole, al loro intersecarsi, per riuscire a cogliere le
molte sfaccettature della storia. È al tempo stesso svantaggio e vantaggio, perché il
desiderio di un linguaggio artificioso e non sempre diretto, se non calibrato può
generare un dislivello fra le storie che a lungo andare spiazzano il lettore. Siamo di
fronte a racconti molto belli e cupi ("L'ombra del vicino è sempre più nera"
è quello preferito da me) ad altri meno facili da capire, il cui messaggio sembra essersi
perso tra le righe. Alla D'Atri quindi è mancato quel pizzico di malizia nell'operare
un'attenta selezione delle sue fatiche, tipica di autori novelli, ma forse anche di
scrittori più famosi. Sicuramente questo è una pecca che eliminerà col tempo, se avrà
voglia di continuare a scrivere. Pecca che comunque non mi impedisce di dare la
sufficienza a quest'opera.
Se consiglio di comprare questo libro?
Bella domanda. Il dubbio non mi viene dalla qualità, ho letto cose ben peggiori, ma dal
rapporto pagine-prezzo, secondo me eccessivo. La scelta finale come sempre spetta al
lettore.
Voto: 6
[Nanny Ranz]
Incipit dal racconto "I mostri"
I mostri sono dietro gli angoli. Chiusi dentro gli armadi della vita. Si
arrampicano sui soffitti. Sono nei corridoi illuminati dal sole. A volte scompaiono per
apparire a sorpresa quando hai dimenticato che esistono. I mostri seguono le nostre orme,
fiutano il nostro disagio, corrodono i nostri pensieri, induriscono il nostro animo.
In compagnia di questi pensieri, trascorre il giorno seduto su una panchina. I muniti e le
ore non hanno importanza.