Nora e le ombre

di Claudio Morandini - pagine 228 - euro 15,00 - Palomar

La contessina Aurora, verso la metà del XIX secolo, annota su vari diari le visite che misteriose creature, in realtà spettri penitenti, compiono per indurla, spesso crudelmente, a pregare per loro. Di lei si occupa oggi Nora, insegnante di religione: ne trascrive i diari, ne indaga i pensieri, ne condivide le ansie. La figura prodigiosa della fanciulla impressiona Nora, che nelle sue carte spera di trovare qualche risposta ai dubbi che generano una crescente pena di vivere (dalla seconda di copertina).

In "Nora e le ombre" l'inquietante e disturbante vicenda color seppia di Aurora si miscela alla perfezione con la moderna storia, ma non meno di drammatica, di Nora. Attraverso la superba narrazione di Claudio Morandini il lettore ha modo di conoscere le due protagoniste che, così lontante nel tempo, hanno comunque angosce, paure e riflessioni molto simili, soprattutto per ciò che riguarda la grande fede religiosa che accomuna entrambe.
La penna di Morandini, come già nell'altro suo lavoro "Le larve" stupisce e affascina. Scorre fluida ed elegante passando con disinvoltura dal gotico al moderno, dal dramma al grottesco. Non mancano neppure parentesi comiche caratterizzate da un'ironia feroce e pungente che è diventata ormai un marchio di fabbrica dell'autore. Un libro originale ottimamente scritto. Consigliatissimo!
Voto: 8

Incipit
Camminava decisa, a piccoli passi nervosi, da volatile, e fissava il vuoto davanti a sè, per non guardare le scritte che qualcuno, notti prima, aveva tracciato con lo spray sui muri delle vecchie case che circondano il palazzo della diocesi. SATANA E' QUI, diceva una; E' TRA NOI ribadiva un'altra; 666 FOREVER, subito dopo. Nora non le voleva leggere - ma in effetti le aveva già lette, con orrore, il giorno avanti, e passare accanto ad esse era come rileggerle. LODE AL PRINCIPE DELLE TENEB sanciva una scritta incompiuta, forse perchè l'autore era stato interrotto dall'arrivo di qualcuno, o da un rumore improvviso nella notte. SATANA TI ASPETTA... Ancora un 666... Un LUCIFERO RISORGE... un PAPE' SATAN ALEPPE... Ignoranti, diceva tra sè Nora, stringendo le palpebre e concentrandosi sugli ultimi metri che la separavano dall'ingresso della curia - ignoranti, presuntuosi, giovinastri... Giovani, se li immaginava Nora. Suoi allievi, magari. Del triennio... "Papè Satan" era una presumibile citazione dantesca, da dilettanti della letteratura, e non era inverosimile che qualche suo allievo, dalla terza (in terza si fa l'Inferno di Dante, giusto?) alla quinta, avesse deciso di cantarle al mondo con uno spray. Grafia incerta, ragionava Nora. Non era un writer di quelli esperti - writer, si chiamano così, giusto? Ma poi, aveva senso immaginare un writer satanista?