Sotto i venti di Nettuno

di Fred Vargas - pagine 448 - euro 14,80 - Einaudi

Il commissario Jean-Baptiste Adamsberg della sezione anticrimine della polizia di Parigi è un uomo rude e scostante, famoso fra i suoi colleghi nel risolvere i casi affidandosi più all'intuito che alla ragione. Per questo si è meritato il soprannome di spalatore di nuvole ed è in perenne contrasto con il suo vice, il colto e razionalista Danglard. Ma stavolta la collaborazione fra i due sarà necessaria, perché dal passato giungerà un assassino deciso a vendicarsi di Adamsberg e che non si fermerà di fronte a nulla.

Non sono un grande amante dei thriller polizieschi, quelli scientifici nati sull'onda del successo di serie come C.S.I. Ecco perché questo libro, dopo averne letto la trama nella quarta di copertina tempo fa, non lo comprai. Tuttavia dopo un po' di tempo decisi di prenderlo perché nella catena di distribuzione dove di solito mi rifornisco era in regalo, il classico prendi tre paghi due. Alla fine mi sono pentito? Onestamente rispondo di no, perché pur non essendo un'opera che mi ha fatto impazzire, è comunque una piacevole lettura che gli amanti del genere di sicuro sapranno apprezzare più di me. Questo libro ha pro e contro e qui mi limito solo a citarne qualcuno.
PRO:
1) la Vargas ha uno stile di scrittura molto pulito, sa prendere il lettore per mano, dalla prima all'ultima pagina;
2) personaggi umani, con debolezze, paure, meno eroici, ma molto più credibili;
3) nessun crimine complicato, come dice la stessa scrittrice: “Un delitto deve sempre essere semplice”;
4) metodi d'indagine ben descritti, calati bene nella realtà francese, assenza totale di scene adrenaliniche tipiche dei film americani, buone per far innamorare gli occhi.
CONTRO:
1) personaggi umani e credibili, ma troppo stereotipati, forse si poteva far meglio;
2) romanzo diviso nettamente in due parti: la prima, incentrata soprattutto sul commissario e il suo passato, troppo lenta rispetto alla seconda, in cui si predilige l'azione. Lo spacco è troppo netto;
3) alcuni frammenti del puzzle risultano essere messi insieme più per forza di cose, che per un attento procedimento e qualche passaggio risulta poco chiaro.
Questo è il mio giudizio, a chi deciderà di comprare il libro spetterà la decisione finale.
Voto: 6
[Nanny Ranz]

Incipit
Addossato al muro nero della cantina, Jean-Baptiste Adamsberg fissava l'enorme caldaia che due giorni prima aveva interrotto ogni forma di attività. Era successo un sabato, il 4 ottobre, con la temperatura esterna scesa intorno a un grado e un vento che veniva dritto dall'Artico. Il commissario, inesperto, esaminava la calandra e i tubi silenziosi nella speranza che il suo sguardo benevolo ravvivasse l'energia del marchingegno o facesse apparire il tecnico che doveva venire e non veniva.