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di Autori vari - pagine 157 - Urania

Antologia che non ha nulla a che fare con la fantascienza, sebbene faccia parte della collana Urania (n.795, uscito il5-8-79).
L’opera, il cui titolo originale è il più appropriato “Vampires, werewolves and the other monsters”, è curata da Roger Elwood (già curatore di antologie quali “Le città che ci aspettano” e “Prove di maturità”), il quale propone su 12 soggetti ben cinque dedicati alla figura del lupo mannaro, mentre i restanti assumono un contenuto più originale e talvolta ironico.

Tra gli autori coinvolti nel progetto troviamo alcuni nomi noti agli appassionati di letteratura orrorifica contemporanea. Si tratta, tuttavia, di autori di c.d. seconda fascia quali Ramsey Campbell, Brian Lumley, Chelsea Q. Yarbro, Basil Copper e Barry N. Malzberg il quale propone addirittura quattro storie (una firmata con lo pseudonimo Robin Schaeffer e un’altra con il nome K.M. O’Donnell).
Il livello della raccolta è, nel complesso, più che sufficiente con racconti eterogenei tra loro. Abbiamo storie classiche, alcune ironiche e altre “kinghiane”.
Due racconti, in particolare, si segnalano come i migliori del lotto. Si tratta di “Rifiuti” di Ramsey Campbell e di “Chi è Silvia, che cos’è?” dell’accoppiata Thomas N. Scortia e Chelsea Q. Yarbro.
Nella prima storia - a cui peraltro si ispira la copertina - si assiste a degli strani episodi che si verificano all’esterno di un centro commerciale, dove i rifiuti (giornali, lattine, cartoni) aggrediscono tutti coloro che cercano di sottrarsi dall’influenza psicologica operata dai negozi. Si scende, invece, nello splatter in “Chi è Silvia” con uno spirito che si impossessa di uomini al fine di spingerli a torturare e maciullare bambini: tra le vittime dello spirito c’è anche Gilles de Rais.
Si scende, invece, in un horror più vicino alla narrativa dei primi ‘900 con i racconti “A lume di luna” di Steve Barnes (licantropo si innamora di una ragazza e tenta di infettarla per poter vivere con essa una vita felice; nel tentativo di esaudire il suo sogno, però, finisce con l’ucciderla), “Grimjank” di W.T. Webb (pescatore recupera dagli abissi marini la salma di un marinaio. Ricondotta l’imbarcazione in porto, lo spirito del cadavere mette sotto pressione l’intera isola finché non si decide di rigettarlo nell’oceano. L’episodio, però, costa la vita del pescatore); “Mano bendata” di Basil Copper (nelle montagne transalpine un licantropo fa strage di civili. Finale thrilling).
Abbiamo poi una serie di storie meno qualitative, ma comunque gradevoli come “Ambivalenza” di Barry N. Malzberg (sorta di “La ballata dell’amore cieco” di De Andrè), “Carica di spettri” di Luc Scott (racconto kinghiano con padre impegnato a combattere i cavalieri che funestano le notti insonni del figlioletto), “Diario di un mannaro” di Joseph P. Brennan (parabola discendente di uno schizofrenico che si crede di essere un licantropo e si comporta come tale). Completano l’opera un poker di racconti ironici, ma poco trascendentali tra i quali “Il mio ambiente naturale” del solitamente interessante Brian Lumley e un trio firmato Malzberg.
Si segnala, infine, un racconto extra - nato dalla penna di Charles De Vet e dal titolo “Navantha” - ambientato in un mondo alieno in cui l’uomo ha assunto il controllo del pianeta, relegando le popolazioni indigene a rifugiarsi al polo del globo. L’umanità non sa, però, che gli alieni stanno affilando un arma decisiva: la forza della mente.
Nel complesso, quindi, un’opera che se trovata a prezzo stralciato vale senz’altro l’acquisto, seppure non siano presenti capolavori del genere. Gradevole.
Voto: 6+
[Matteo Mancini]

Incipit
Roger Elwood, che ha già curato due inquietanti esposizioni di racconti in LE CITTA’ CHE CI ASPETTANO (Urania n.646) e PROVE DI MATURITA’ (Urania, n.670), ha allestito questa volta la più raccapricciante delle mostre.