di Gianfranco Nerozzi - pagine 585 - euro 5,10 - Urania
È unimmensa soddisfazione vedere come Giuseppe Lippi e la sua Urania diano
finalmente vita a una diramazione horror dello storico marchio sci-fi. Già in passato la
collana principale aveva ospitato timide interferenze orrorifiche, con imbarazzanti
adattamenti letterari di blockbuster movie come Doom e la saga di Underworld,
ma ora, per chi bramava da anni una sottosezione dedicata a sangue e mostri, le cose si
sono fatte serie.
Per levento, vengono riuniti tre ruggiti sanguinolenti di uno dei pochi maestri del
terrore tricolore, Gianfranco Nerozzi, che coglie loccasione per chiudere
definitivamente la saga della Mosca grazie a un racconto inedito, Ombra nel vuoto,
posto al termine di, rispettivamente, Lurlo della mosca, Prima
dellurlo e Immagini collaterali.
Lo scenario dipinto da Nerozzi è un apocalittico impasto di liquidi corporei, escrescenze
viscose, filamenti intestinali e ogni altro bendiddio lordo di sangue, che travolge gli
ignari protagonisti come magma cancerogena. Nerozzi è esplicito, spinto, insistito e
quasi insostenibile in ogni descrizione, da tanta è la brutalità vomitata dalle sue
parole. Si tratta di una violenza morbosa e dichiarata, in evidenza in ognuna delle 585
pagine di questa raccolta, che non è mai fine se stessa, ma bensì un rivoltante
accompagnamento alla carica sovversiva di quanto raccontato dallo scrittore emiliano.
Se ne Lurlo della mosca si resta annichiliti per la crudeltà della sua
narrazione, con le opere successive limpatto estremo viene assorbito con più
facilità, complice anche una prosa molto ricercata, che soppesa con intelligenza parole e
strutture delle frasi. Lurlo della mosca è anche il romanzo più ordinario,
sia nella delineazione dei protagonisti che nellassetto narrativo, mentre con i
seguenti le trame si fanno più profonde e ambiziose, e trovano unepica conclusione
nel nuovo Ombra nel vuoto, dove viene chiuso il cerchio e spento lorrore.
Vista liniziativa e il prezzo sempre contenuto della collana Urania, è
dobbligo lacquisto per chi ancora snobba o non conosce Gianfranco Nerozzi.
Voto: 7,5
[Simone Corà]
Incipit
Un riflesso. Compare dal nulla nellattimo in cui la luna sporge di nuova,
fra una nuvola e laltra. Dapprima solo un fremito. Poi il silenzio che si spezza in
un battito di piume candide.
Il colombo atterra sul davanzale, inclina la testa, sbatte gli occhi.
Un brandello di foglia secca spinto da un vento improvviso si muove verso di lui come per
aggredirlo, scivola radente linfisso ma allultimo momento devia verso
lorlo e precipita nel vuoto.
Deve sbrigarsi.
Lodore della morte è una posta definita, la coltre di un humus che lavvolge e
lo guida.
La notte emette un nuovo sospiro. Il vetro rotto a metà freme nellintelaiatura
della finestra.
Il colombo bianco passa attraverso e si guarda attorno.