Intensity

di Dean Koontz - pagine 378 - euro 8,50 - Sperling & Kupfer

Chyna Sheperd è una studentessa universitaria che cerca di mantenersi lavorando come cameriera. Questa esistenza, comune per la maggior parte delle ragazze, è per lei invece un traguardo insperato, dopo un'infanzia difficile, trascorsa a subire abusi e sevizie da parte dei vari compagni della madre, donna avvezza ad ogni tipo di scelleratezza. È riuscita anche a stringere una forte amicizia con una sua collega, Laura Templeton, la quale la invita a casa sua per trascorrere un sereno week-end insieme alla sua famiglia. Lì purtroppo, l'attende una nuova durissima sfida del destino: durante una notte, un folle penetra nella casa e massacra l'intera famiglia Templeton, compresa Laura. Chyna decide di vendicare l'amica e si nasconde nel camper dell'assassino per ucciderlo, ma durante il viaggio viene a conoscenza di un terribile segreto nascosto nella casa di questo mostro. Decide di rimanere nascosta e di seguirlo fino alla sua abitazione, dove avrà luogo una terrificante partita a scacchi fra i due.

Dean Koontz è un amante del thriller. Quasi tutti i suoi libri possono essere etichettati sotto quel genere. L'autore ama utilizzare personaggi stereotipati della società americana ed è un grandissimo rischio, perché se non sei abile, rischi di far scivolare la tua opera nella noia assoluta. Ma Koontz è tra gli scrittori più venduti del pianeta e stavolta ci dà ampia dimostrazione dei motivi che hanno contribuito, meritatamente, ad accrescere la sua fama. Intensity, a mio giudizio fra i migliori lavori dell'autore, lo si può tranquillamente definire claustrofobico: pochi gli ambienti in cui si volge la scena e tutti bui e stretti, pochi i personaggi che compaiono. Poca azione, ma l'adrenalina è comunque assicurata dalla descrizione minuziosa dei personaggi, dei loro stati d'animo, dalla paura che cresce pagina dopo pagina, spingendoti ad andare avanti. Anche se stereotipati, i personaggi sono comunque ben delineati, vivono di vita propria, riescono a trasmettere emozioni autentiche; molto riuscita è la figura dell'assassino, che per l'inquietante maschera di normalità che lo circonda, ricorda molto Hannibal Lecter. Forse l'unico neo del romanzo è rappresentato dall'inserimento dei continui flash-back riguardo il passato di Chyna, che in alcuni casi stonano con il ritmo adrenalinico della scena. In conclusione un ottimo thriller, consigliato a chiunque, amante del genere e non. Da questo libro è stato tratto anche il film "Alta tensione".
Voto: 8
[Nanny Ranz]

Incipit
Il sole infuocato appare in equilibrio sui crinali più alti delle montagne e, nella luce calante, le colline pedemontane appaiono in fiamme. Una fresca brezza percorre l'erba alta e inaridita che, simile a onde di fuoco dorato, sembra riversarsi lungo i pendii, verso l'ombrosa e fertile valle.
Fermo in mezzo all'erba che gli arriva alle ginocchia, l'uomo osserva i vigneti sottostanti, le mani sprofondate nelle tasche del giubbotto di cotone. Le viti sono state potate durante l'inverno. La nuova stagione è appena iniziata. La senape selvaggia dai vivaci colori, che durante i mesi più freddi cresce rigogliosa tra un filare e l'altro, è stata tagliata e le stoppie interrate. La terra è scura e fertile.